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Funerali di Carlo Missaglia, commozione al Vomero

Funerali di Carlo Missaglia, commozione al Vomero

Un addio mesto e commovente quello riservato a Carlo Missaglia nella chiesa del Sacro Cuore dei Salesiani. Un ultimo saluto avvenuto proprio nella parrocchia dell’istituto religioso vomerese a cui l’indimenticabile artista era tanto legato sin dai suoi esordi. Vivido testimone di una storia pronta ad affondare le sue radici nel mito, Carlo Missaglia ha portato per sempre con sé l’essenza di un cantore con il pallino della storia. O meglio, la sostanza di un interprete che partendo da una generosa dose di amore per la musica e la sua città, è riuscito a diventare la voce documentaristica di un popolo. Con il suo lavoro e le sue registrazioni, Missaglia ha lasciato come eredità le rare testimonianze di una Napoli da ammirare e difendere. Dividendosi tra l’attività di studioso e di raffinato cantante-chitarrista, nella sua avventurosa vita Carlo ha consegnato ai posteri delle esecuzioni ricche di ricami vocali e preziosità musicali. Autore di eruditi saggi sulla canzone napoletana pubblicati anche sul quotidiano “Roma”, dove non ha esitato attraverso le sue ricerche a fare chiarezza sulla nascita della canzone dell’Ottocento, lo chansonnier, storico, docente e giornalista, ha pure trovato il tempo per diffondere i suoi approfondimenti con la trasmissione “CantaNapoli”, di Radiouno Rai, vetrina radiofonica dell’Archivio Sonoro della Canzone Napoletana. Scoprendo la vera datazione delle pagine più celebri della melodia partenopea, offrendone nel contempo pregiate interpretazioni, l’artista dopo aver iniziato la sua carriera negli anni Cinquanta a soli 13 anni, lascia il ricordo di chi è stato soprattutto custode del grande segreto di non sopraffare mai le canzoni cantate. Divulgando con le sue ricerche e le personali collezioni discografiche la storia romantica, culturale e sociale di una terra senza eguali, Missaglia nella sua esistenza ha sempre evidenziato l’opera di un cantante capace di tramutarsi nel frammento di una Napoli ancora capitale. Studiando ed eseguendo i brani che hanno popolato il suo percorso musicale con lieve soavità e il solo accompagnamento di chitarra, ha incantato esperti ed amatori, affermandosi come il rappresentante di un patrimonio artistico dall’antica grandezza. Ed è stato con la triste certezza di aver perso per sempre un altro ricercato tassello di una storia infinita, che a rendere l’ultimo saluto a Carlo Missaglia non sono mancati, tra i tanti, insieme ai suoi fratelli, personaggi come Lucio Mirra, Lino Vairetti, Gino Aveta, Serena Albano, Tullio Del Matto, Alfredo Calfizzi, Ciro Daniele e Maurizio Pica.

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