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25 Febbraio 2023 - 21:16
NAPOLI. La stagione 2023 del “Maggio della musica” inizierà il 18 aprile prossimo con un concerto di jazz da camera, ospiti Paolo Fresu e Uri Caine, al teatro Acacia da qualche tempo ormai gradita sede per concerti, data la sua accessibilità e centralità. Conclusione, in dicembre al Galoppatoio borbonico della Reggia di Portico con un concerto dedicato alle musiche di Pino Daniele. Il Galoppatoio è un singolare e suggestivo spazio poco noto che il “Maggio” ha recuperato lo scorso anno, ma in tempi lontani sembra abbia ospitato concerti di Mozart Box. Ottima idea questo recupero, che ricorda la valorizzazione delle scuderie dell’arcivescovo di Salisburgo da anni valorizzate dal festival-mito. La programmazione Jazz e quella elegantemente leggera, un concerto dedicato a De Gregori, Tenco etc.. per esempio, o lo spettacolo dedicato dal direttore artistico, Stefano Valanzuolo, a Pablo Casals e J.F.Kennedy, ed altri titoli pregevoli del medesimo ambito, sono la vistosa novità di questo ricchissimo cartellone, lunghissimo ed articolato con sapienza. E spicca una speciale e coltissima apertura alla musica mediterranea, completamente estranea alle nostre stagioni: il 10 Novembre sempre a Portici, Suoneranno Marzouk Mejri, Salvatore Morra e Charles Ferris: Maluf Movement. In città la tradizionale programmazione cameristica, con decisivo predominio della musica pianistica, si svolerà a Villa Pignatelli come sempre. Ospiti Francesco Nicolosi, Marco Scolastra, Leslie Howard in duo, Francesco Libetta, Ettore Pagano (giovane e promettente cellista), Anna Tifu con Giuseppe Andaloro, Orazio Maione etc.. in questa sede sono previsti anche un recital di Emilia Zamuner con Fabrizio Soprano, dedicato a Gershwin, ed in settembre i concerti di giovani pianisti in gara (giuria il pubblico). Ben calcolati i giorni dei concerti evitando coincidenze. La presentazione della stagione, presenti vertici del ”Maggio” si è tenuta negli spazi riaperti dell’antica Gallera Navarra, in un tempo lontano prestigioso atelier degli antiquari Canessa, antenati del soprintendente del San Carlo Francesco Canessa, consulenti di Enrico Caruso.
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