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Bono Vox, notte magica al San Carlo

Bono Vox, notte magica al San Carlo

La musica è in ogni cosa che circonda la nostra vita quotidiana, dalla suoneria del cellulare, al concerto del cantante preferito, dallo stecchetto di una pubblicità, al vinile dai solchi consumati dal suonare. La musica è compagna di vita tra discoteche, spettacoli, serate in stadi, palazzetti, teatri, piazze. Ognuno “colleziona” una serie di momenti che si uniscono nei ricordi formando il proprio “Dna Musicale”. Succede tra amici, tra innamorati, raccontarsi le proprie esperienze... «Il mio concerto preferito è stato…», racconta lei - «Wow, non ci conoscevamo ancora, ma c’ero anche io», risponde lui. Momenti che formano Dna-Musicale... alcuni sono diversi, sono unici, irripetibili, diventano “eventi storici”. Bono Vox al teatro San Carlo di Napoli è inopinabilmente un evento storico della musica. Il più antico teatro europeo d’opera era andato immediatamente “sold out”, ma non c’è solo Napoli, c’è tutta l’Italia. Nel foyer del teatro San Carlo si mischiano accenti di tutta la Penisola, dalla coppia di giovani baresi, all’elegante signora dalla inconfondibile timbrica veneziana, dal folto gruppo di amici dalla “c” aspirata arrivati da Prato che racconta: «Questo teatro è indescrivibile, eravamo stati a Napoli 25 anni fa, ma è come fosse la prima volta»; alla dottoressa romana che prima di consegnare il suo cellulare, non ammesso allo spettacolo, risponde a qualche telefonata di lavoro. Lo staff di Bono con una mail a tutti i partecipanti dell’evento aveva chiesto così a nome dell’artista: «I invite you, the best-dressed Europe ans, to step out in style and dress up for our night at the opera. Formal wear if you have it. Black tie if you can swing it. Pearls and tiaras welcome. Fancy dress. Dark suits. Somewhere between Amadeus and 007. And yes, it’s your chance to look flash on the big screen. Anyhow, do as you will. If you’ve only a black t-shirt that’s Ok. But if you have a top hat and tail coat in the closet, consider busting them out». Richiesta rispettata, donne in eleganti abiti da sera, tra gonne lunghe, schiene scoperte, scollature e spacchi vertiginosi, senza tralasciare cappellini con velette, piume di pavone, diademi e tiare; uomini in giacca e cravatta, chi con li papillon, chi con il fazzoletto al taschino, chi con fiori all’occhiello, cilindri, bombette. Quando si spengono le luci il boato è assordante, nulla da invidiare ai 60mila del “Maradona”, Bono sale sul palco è la standing ovation è immediata, fragorosa. «You are so beautiful tonight - dichiara Bono - Live from teatro San Carlo Napoli, the city of Campioni», per poi attaccare con “Vertigo” in versione acustica con il teatro ad intonare le strofe in controcanto “hola”, “donde estas¿”. “With or withtout you” è cantata da tutto il teatro, sussurrata come una preghiera in crescendo fino alla clapper finale. Il palco è semplice, sembra di essere entrati a casa di un amico, per passare una serata insieme, chiacchierando, raccontandosi aneddoti di vita, ed è quello che Bono fa... con la sua carica, ricca di energie positive che si sentono tangibili, nelle emozioni dei presenti, negli occhi lucidi delle persone, Bono racconta la sua vita, dalla adolescenza, gli incontri con Edge, Larry Müller Jr, Adam Clayton, il loro percorso insieme e le loro battaglie sociali, la sua infinita storia d’amore con la moglie Allison ed i loro momenti belli e brutti, il suo rapporto con il padre e tantissimi aneddoti sulla sua amicizia con Luciano Pavarotti, fin dal primo incontro telefonico... Il leader degli U2 - affiancato dalle musiciste Gemma Doherty (arpa, tastiera, voce) e Kate Ellis (violoncello, tastiera, voce), oltre che dal direttore musicale Jacknife Lee - ha trasportato tutti in un universo parallelo di musica e parole. Nel quale sono scivolate dolcemente alcune delle più belle hit della band irlandese: da “With or without you” a “Sunday bloody sunday”, da “Where the streets have no name” a “Pride. In the name of love”. La serata scorre piacevole tra un brano, un sorso di birra, il racconto di “Pavarotti and friends”, del primo “Live Aid”, della nascita di Red, dell’incontro con Papa Giovanni Paolo II, fino a concludersi con una toccante esecuzione di “Torna a Surriento” che fa scattare l’ultima di una infinita serie di standing ovation, con il pubblico che ricambia con “’O surdato ’nnammurato” in cui spunta una bandiera irlandese che sventola tra la qualche sciarpa del Napoli. Tra i presenti, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sottosegretario alla Cultura con delega alla Musica Gianmarco Mazzi, il direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il viceministro agli Affari esteri Edmondo Cirielli, l’attore Francesco Di Leva, il rettore della Federico II Matteo Lorito, l’ex calciatore Marco Materazzi e altri volti noti fra cui il gallerista Alfonso Artiaco e Riccardo Monti. E il padrone di casa, il sindaco Gaetano Manfredi, accompagnato dalla moglie Cettina Del Piano.

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