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02 Dicembre 2023 - 13:16
Continua il successo del “Non è (ancora) il mio genere” Club Tour 2023 di Willie Peyote che questa sera arriva sul palco della Casa della Musica per l’ultimo imperdibile appuntamento. Il cantautore torinese sta portando insieme alla sua band il suo sound e le sue rime inconfondibili nei più importanti club italiani con un tour che ha già registrato il tutto esaurito in numerose tappe lungo la penisola. Il tour è l’occasione per Willie di portare sul palco i brani che da anni scaldano il pubblico oltre al nuovo singolo “Frecciarossa” pubblicato a settembre, e “Picasso” uscito maggio. I due brani inediti arrivati dopo la pubblicazione dell’ultimo disco “Pornostalgia” e proseguono nel viaggio che Peyote ha intrapreso all’inizio della sua carriera con la scelta di pubblicare brani che permettessero al pubblico di muoversi e al contempo riflettere grazie a testi per niente banali (anche laddove il tema poteva indurre a crederlo).
Willie innanzitutto come stai? Siamo all’ultima tappa del tour, quale è il tuo bilancio… «Molto bene, grazie. Abbiamo fatto una piccola pausa e ora ci prepariamo ad un grande finale. Il bilancio è molto positivo, probabilmente anche oltre le mie iniziali aspettative. È stato un disco che non portava un giro un nuovo disco, anche per noi questa è stata una dinamica nuova».
Non è la prima volta che concludi una tournée a Napoli… casualità, scelta o scaramanzia? «È la seconda volta consecutiva che chiudiamo a Napoli, è vero… Credo sia stato un caso, non mi occupo in prima persona del calendario. Una casualità molto piacevole perché mi piace molto venire a suonare a Napoli. Quando c’è la possibilità mi fermo qualche giorno in città. Ho avuto la fortuna di avere amici, e colleghi che me l’hanno fatta visitare permettendomi di scoprirla non come un semplice turista ma guardarla con gli occhi di chi a Napoli ci è cresciuto, è stato stupendo».
Parlavamo di bilanci, oramai siamo nell’avvento cosa chiedi a Babbo Natale? «Complessivamente vorrei per tutta la musica italiana che gli artisti si approccino alla musica con più libertà. Meno ansia da fatturato, fortunatamente questa strada si sta riaprendo dopo anni in cui era molto “chiusa” ma si può fare di più. Più libertà complessiva nella creazione dei brani sarebbe un grande regalo per tutti. A livello personale il regalo che chiederei di conservare lo spirito e la leggerezza che ho ritrovato quest’estate. La voglia di divertirsi facendo la musica senza viverla esclusivamente come una ricerca di comprensione, del mio posto nel mondo. Uscendo dall'aspetto musicale dal 2020 ad oggi sono stati anni complicati per tutti, sarebbe bello che il 2024 fosse un anno più “leggero”».
Quali saranno i tuoi prossimi i progetti? «Finito il tour, tornerò in studio per chiudere il nuovo disco che è “in cantiere” da questa estate».
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