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Il concerto
23 Giugno 2024 - 17:01
Renato Zero e Sal Da Vinci
Sold out per il concerto di Renato Zero a Piazza del Plebiscito. Tutto inizia poco dopo le 21, la piazza è gremita ma ordinata e febbricitante, le luci della maestosa scenografia, calano per un attimo, accompagnate dall’impazienza del pubblico che si estrinseca in un fragore ovattato.
I primi ad entrare in scena sono i musicisti e il coro, subito dopo Renato Zero fa il suo ingresso, acclamato dai presenti al coro di “Renato… Renato…”. Il concerto inizia. Il Re dei Sorcini, uno dei grandi poeti della canzone italiana, con cilindro nero, pantalone e giacca gold, saluta commosso il pubblico napoletano gridando “Vi porto nella favola mia”.
E continua “Questa città è diventata un esempio per il Paese”. Inizia la favola, il viaggio. Il cantautore romano, nella prima delle due serate previste nell'agorà simbolo della musica a Napoli, intona i suoi evergreen - tutti magicamente salmodiati dall’enorme coro della piazza - fino ad una inedita versione in napoletano del Carrozzone, con Enzo Gragnaniello, Sal Da Vinci e Lina Sastri.
Vari gli omaggi di Zero alla città partenopea, da quello agli amici che non ci sono più, da Pino Daniele a Federico Salvatore. Un grande spettacolo, pieno di luci e colori, cambi d'abito e effetti stroboscopici, ma anche una coccola per l’anima. Renato Zero, ancora una volta, con il racconto, l’empatia e la gentilezza stilistica e musicale, conduce il pubblico nel suo universo e nel suo mondo fatto di verità.
Tasselli del suo vissuto, dei suoi ricordi, dei suoi luoghi e del suo immutato desiderio di passione e libertà che si aprono ad una città che lui ama e che sente vicina : "Napoli, grazie di esistere!" dice con la sua inconfondibile voce al pubblico. Ogni momento di questo show che Zero ha anche scritto e diretto, è un atto d'amore a Napoli e ai napoletani con cui sente un’affinità elettiva solida.
La scaletta esplora la carriera di Renato, con successi e proiezioni al futuro, ma il vero incontro con la nostra canzone, la nostra tradizione - che è fatta di musiche e versi che raccontano di erotismo, essoterismo e magia, rituali sacri e profani, feste popolari, suggestioni – avviene ne “Il carrozzone”, uno dei brani più importanti della produzione di Zero, tradotto da Peppe Barra in napoletano. Un momento epico, di catarsi.
Quasi tre ore di show, tra magia e poesia. Una voce e un carisma che non conoscono défaillance. Complici di questa chimica, pure loro al centro dello spettacolo, i 19 elementi dell'orchestra diretta da Adriano Pennino. Zero canta, Napoli canta a squarciagola.
Zero parla, Napoli ascolta in religioso silenzio. Il legame con il pubblico è forte quasi senza precedenti, vicino al mistico. Ricordiamo che dopo i due show, per rinsaldare simbolicamente il legame con la città partenopea, lunedì 24 giugno Renato Zero sarà protagonista di un incontro pubblico negli spazi di Foqus ai Quartieri Spagnoli.
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