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22 Febbraio 2015 - 14:06
Prima tappa di avvicinamento alla mostra musicale in programma tra giugno e luglio
NAPOLI. «Celebrare un secolo di cultura, vita e storia della comunità afroamericana significa anche celebrare 100 anni di musica, di decenni scanditi da miti, canzoni e anniversari leggendari». Così Carmine Aymone ha dato il via al pomeriggio-evento che si è tenuto nell'atrio del Pan in occasione delle celebrazioni internazionali del Black History Month 2015, “A Century of Black Life, History an Culture”.
Sono intervenuti, il console generale degli Stati Uniti d'America a Napoli, Colombia A. Barrosse, Michelangelo Iossa, che ha ideato, coordinato e diretto insieme ad Aymone questa quinta edizione della mostra Rock, e la “Black Market Band”, con special guest Pino Ciccarelli, che ha tenuto un live set.
Aymone ha spiegato che la manifestazione è il primo appuntamento di “Aspettando....Rock! 5”, prima tappa di avvicinamento alla mostra, in programma al Palazzo delle Arti di Napoli dal 6 giugno al 19 luglio prosssimi, relativa ai decenni che, dal 1915 ad oggi, hanno segnato la musica prodotta da artisti, songwriter e performer afroamericani. Aymone, quindi, ha fatto la carrellata dei protagonisti di ogni decennio. È partito dal 1915 quando il leggendario pianista di New Orleans Jelli Roll Morton, all'anagrafe Ferdinand Joseph LaMothe, pubblicò “Original Jelly Roll Bluers”, conosciuto come “Jellj Roll Blues”. È stato il primo jazz fox-trot composto durante il periodo di transizione dal ragtime agli albori del jazz. Ha parlato, quindi, di Carl Anderson, divenuto famoso nel mondo per la sua straordinaria interpretazione di Giuda Iscariota in “Jesus Christ Superstar” a Broadway e nella omonima trasposizione cinematografica. Ancora, del più grande di tutti i tempi, Ray Charles; di Charlie Parker, uno dei padri fondatori del movimento musicale chiamato “bepop”; di Otis Redding con il suo capolavoro “Otis Blue” e di Tina Turner con “Acid Queen”. Si è soffermato sul “trio” Quincy Jones, Michael Jackson e Lionel Ritchie che diedero vita al progetto-canzone “We are the world” e su Steve Wonder. E così via fino al 2015.
Il console Colombia A. Barosse ha ricordato che il tema del Black History Month di quest'anno è “Un secolo di vita, storia e cultura Nera”. «Perché un secolo?-ha aggiunto. Ebbene perché l'anno 2015 coincide con il centenario della nascita dell'associazione per lo studio della Vita e della Storia Afroamericana». Ha citato, quindi, le parole del presidente Obama: «Fermiamoci a riflettere sul nostro progresso e la nostra storia non solo per ricordare, ma anche per riconoscere che il nostro lavoro è incompiuto. Rifiutiamo l'idea sbagliata che le nostre sfide appartengono solo al passato e impegnamoci di nuovo a completare ciò che è stato lasciato incompiuto».
È seguito un concerto in cui il numerosissimo pubblico ha applaudito e “accompagnato ritmicamente” la Black Market Band cha ha eseguito “How Can You Get”(BB King), “Big Bird” (Eddie Floyd), “My Girl” (Otis Redding), “Feelin Good” Nina Simone voce e piano), “Higher Ground” (Stevie Wonder), “Superstition” (Stevie Wonder), “Hard to Handle”, “Hold On”, “Knock On Wood”, “It's a Man's World”, “Soul Man”, “Papa's Got Brand New Bag”, “Gimme Some Lovin’”, “Satisfaction” e “I’ve Been Loving You Too Long”.
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