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Ma non è un film

Al cinema con Vanzina: danno alla proiezione e lui si arrabbia

Sembra la trama di una delle commedie all'italiana. Però al Nexus, durante il Festival Internazionale Cinema Pompei, è tutto vero

Al cinema con Vanzina: danno alla proiezione e lui si arrabbia

TORRE ANNUNZIATA. La commedia all'italiana va in scena dal vivo. Sarebbe da ridere, ma il regista si arrabbia, perché un conto è vedere gli attori sul grande schermo e un altro è quando le situazioni comiche si realizzano nel quotidiano.

Festival Internazionale del Cinema Pompei: ciak si gira. Sala in attesa di assistere a uno dei film più amati dei fratelli Vanzina, "La vita è una cosa meravigliosa", con divertentissimi Proietti, Salemme, Brignano.
Enrico Vanzina è in tranquilla attesa tra i presenti. Direttore artistico della kermesse, sa che tutti fremono dal desiderio di sentirgli raccontare gli aspetti meno conosciuti della produzione Medusa Film. La terza giornata del Festival prevede incontri sul "linguaggio del cinema" e i suoi influssi sulle culture.

Cala il buio e compaiono i titoli d'avvio... ma alle prime scene si capisce subito che sta per accadere qualcosa di imprevedibile. Le scene del film si susseguono, gli attori sullo schermo muovono le labbra ma l'audio non c'è. Film muto? Una trovata artistica provocatoria che prelude a un dibattito interattivo con cui misurare la perspicacia o la fantasia degli spettatori?

No: danno tecnico al file del film. Cioè, proprio al film del direttore artistico? Proprio il suo film si vede e non si sente? È proprio così. Inizia lo psicodramma. L'indignazione sale nel regista che sembra diventato uno dei protagonisti dei suoi film. Esterrefatte le studentesse che erano messe comode nella Sala 4 del multisala Nexus nel Maximall di Torre Annunziata, dove si sta svolgendo la prima edizione del Festival del Cinema, che approfondisce e promuove le identità culturali.

È proprio quello che a Napoli descrivono: " 'o pelo va addo peluso ". O, anche, 'o scarparo va con le scarpe bucate. Padrone "e rezza (il pescatore) )magna "cape 'e saraghe"... e quanti altri comici proverbi sono stati coniati per dire: "proprio a lui non doveva accadere". Però la vita, si sa, è una commedia all'italiana. E Vanzina ne ha girate così tante con impareggiabile maestria, che gli mancava solo questa: metterne in scena una dal vivo e con lui protagonista. Poteva accadere solo a Napoli, il grande teatro del comico e del paradosso.

Tante scuse alla platea presente. Il regista chiede di spegnere tutto. I tecnici del Nexus provano a rimediare collegando un canale web con lo schermo, per proiettare comunque il film che di qualità però si presenta scadente e l'audio non è sincronizzato con le immagini. Ci si diverte comunque e qualcuno prega di lasciare che si vada avanti. Vanzina avrebbe preferito di no e si scusa: «Sono io il direttore artistico e sono mortificato, ma non posso assistere a questo film proiettato in queste condizioni. Ed è proprio il mio». Gira i tacchi e va via... meno male. Rischiava di star molto male se avesse scoperto, come è toccato a chi è rimasto, che dopo ogni quarto d'ora il film veniva interrotto per inviare due spot a sonoro altissimo. Insopportabile.

Il Festival Internazionale del Cinema Pompei prosegue ancora domani e dopodomani. Al Teatro Grande nel Parco Archeologico - che con il crollo di una delle sue antiche strutture ora nemmeno se la passa molto bene - domenica sera la premiazione dei film in concorso. 

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