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Il lutto

Pippo Baudo, un legame profondo con Napoli

Dal Festival di Napoli a Sanremo, passando per i giovani talenti partenopei ha sempre amato e sostenuto la musica partenopea

Pippo Baudo, un legame profondo con Napoli

Gigi D'Alessio e Pippo Baudo

Sabato 16 agosto, ore 21:15 circa… qualcuno è ancora a tavola, qualcun altro rientra dalla villeggiatura, qualcuno da una semplice giornata al mare, ma il tam-tam di messaggi WhatsApp si diffonde in un lampo: “È morto Pippo Baudo”. La notizia corre tra gruppi di amici e familiari con la malinconia di chi annuncia la perdita di un parente, di un amico caro che lascia un vuoto dentro.

Pippo Baudo, questo era per gli italiani: un volto amico, una presenza familiare che con i suoi programmi è entrata nelle nostre case per oltre cinquant’anni, accompagnandoci tra pranzi domenicali, estati, sere di sabato e, naturalmente, al Festival di Sanremo. Il conduttore siciliano si è spento a 89 anni, a Roma, con lui se ne va una figura centrale dello spettacolo italiano, ma anche un uomo capace di valorizzare le culture locali, in particolare quella napoletana, che ha sempre amato e sostenuto.

Memorabili le sue conduzioni del “Gran Festival di Piedigrotta” (1962) e del “Festival di Napoli” (1963, 1965-1966) senza dimenticare “Serenata a Napoli” (1965) e “Napoletanissimo” (1967). Finì ad arrivare al Teatro Ariston, con ben 13 edizioni condotte tra il 1968 e il 2008, Baudo detiene tuttora il primato assoluto nella storia del Festival di Sanremo.

Ogni sua partecipazione ha contribuito a rinnovare lo spettacolo, trasformando Sanremo in un evento capace di raccontare l’Italia. La sua prima volta risale al 1968; tornò nel 1984, e fu poi protagonista assoluto tra il 1992 e il 1994. In quell’ultima annata, Sanremo accolse un giovane talento napoletano, Gigi Finizio, che vinse la sezione Giovani con “Nei giardini che nessuno sa”, brano che lo catapultò nel panorama musicale italiano. Baudo credette in lui, e fu tra i primi a sostenerlo.

Pochi mesi dopo, durante la puntata di “Sanremo Top” del 28 marzo 1995, Gigi Finizio si esibì in un memorabile duetto con Giorgia, interpretando “I’ te vurria vasà”. La scelta di Baudo di portare un giovane talento napoletano insieme a una grande voce come quella di Giorgia segnò l’inizio di un legame che sarebbe durato nel tempo.

Nel 1995, Baudo affrontò anche un episodio drammatico: un uomo minacciò di lanciarsi dalla galleria dell’Ariston durante il Festival. Con calma e fermezza, Baudo lo convinse a desistere, mostrando un lato umano che divenne una parte importante del suo personaggio televisivo.

Il 2000 segnò il debutto a Sanremo di Gigi D’Alessio, voluto da Baudo per portare la sua canzone “Non dirgli mai” sul palco dell’Ariston. Era un periodo difficile per D’Alessio, che incontrò delle difficoltà con il regolamento del Festival, che vietava l’uso del dialetto. Durante le prove, fu costretto a omettere la frase “Si stasera t’avessa vasà” dalla sua canzone. Ma la sera della diretta, decise comunque di cantarla. “Tanto, cosa potevano farmi?”, dirà poi.

Un gesto istintivo che rappresentava non solo la libertà artistica, ma anche l’appoggio silenzioso di Baudo, che difese la sua scelta. Il legame tra Baudo e D’Alessio si consolidò nel tempo. Nel 2005, durante un concerto gratuito di D’Alessio in Piazza del Plebiscito a Napoli, Baudo fu uno dei grandi nomi dello spettacolo ad accettare l’invito. Non volle nemmeno il rimborso del treno, come racconta D’Alessio: «Molti non vollero venire al mio concerto, ma lui sì. Non volle nemmeno il rimborso del biglietto del treno».

Quel gesto, semplice ma ricco di significato, lo portò a salire sul palco con un caffè in mano, come a dire “Io ci sono”. «La televisione dovrebbe dire mille volte grazie a Pippo Baudo, perché tu sei la televisione», dirà D’Alessio. Quella serata, con ospiti del calibro di Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Anna Tatangelo e tanti altri, fu un tributo d’affetto alla città e a chi, come Baudo, aveva creduto nella sua musica quando ancora non era una stella.

Nel corso degli anni, Baudo continuò a rappresentare Sanremo con un’eleganza e una carica che trasmettevano sicurezza al pubblico e agli artisti. La sua ultima edizione da conduttore fu nel 2008, accanto a Michelle Hunziker, ma il suo impatto sul Festival era ormai immenso. Pippo Baudo, con il suo impareggiabile stile e la sua visione innovativa, non è stato solo il volto del Festival di Sanremo per oltre quarant’anni, ma è diventato anche un vero e proprio simbolo della musica e della televisione italiane.

La sua influenza si estende oltre il mondo dello spettacolo, tanto che, oggi, la sua figura è talmente legata al Festival da diventare il nome della moneta ufficiale (Il Baudo), nell’ambito del FantaSanremo, il gioco musicale che da anni appassiona i fan del Festival. Baudo ha anche trovato una nuova popolarità tra i più giovani grazie alla sua partecipazione ai video comici dei The Jackal, confermando di essere una figura che non solo ha fatto la storia della televisione italiana, ma che è anche riuscita a rinnovarsi, restando sempre al passo con i tempi.

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