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È morto Robert Redford, la leggenda di Hollywood aveva 89 anni

L'attore e regista ha ricevuto due premi Oscar nel corso della sua carriera

È morto Robert Redford, aveva 89 anni

Robert Redford

Robert Redford, l'affascinante star del grande schermo diventato regista premio Oscar, è morto martedì mattina presto nella sua casa nello Utah. Aveva 89 anni. La sua morte, avvenuta tra le montagne nei dintorni di Provo, è stata annunciata in un comunicato da Cindi Berger, amministratrice delegata dell’agenzia di pubbliche relazioni Rogers & Cowan Pmk. Ha dichiarato che Redford è morto nel sonno, senza fornire una causa specifica.

I film di successo di Redford hanno spesso aiutato l’America a comprendere sé stessa. Lontano dai riflettori, l'attore è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali e ha promosso il movimento del cinema indipendente centrato sul Sundance Festival.

Con una profonda avversione per l'approccio "semplificato" di Hollywood alla realizzazione dei film, Redford ha sempre preteso che i suoi lavori avessero un peso culturale, riuscendo spesso a far risuonare temi importanti – come il lutto o la corruzione politica – grazie anche al suo immenso carisma.

Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto due premi Oscar: uno nel 1981 come miglior regista per Gente comune e uno alla carriera nel 2002; inoltre è stato candidato altre tre volte per La stangata (1973) come miglior attore e per Quiz Show come miglior regista e miglior film.

Nel 2017 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera. Nato a Santa Monica, nel 1962 arriva il debutto cinematografico con Caccia di guerra. Seguono film come Situazione disperata ma non seria (1965), Lo strano mondo di Daisy Clover con Natalie Wood, La caccia di Arthur Penn e A piedi nudi nel parco (1967) con Jane Fonda. Il successo internazionale arriva nel 1969 con Butch Cassidy, accanto a Paul Newman: nasce una delle amicizie più celebri di Hollywood.

Gli anni Settanta consolidano la sua fama: Corvo rosso non avrai il mio scalpo! (1972), Il candidato (1972), Come eravamo (1973) con Barbra Streisand, e soprattutto La stangata, che conquista sette Oscar. Seguono Il grande Gatsby (1974), I tre giorni del Condor (1975) e Tutti gli uomini del presidente (1976), capolavoro sullo scandalo Watergate.

Negli anni Ottanta Redford passa dietro la macchina da presa. Con Gente comune (1980) ottiene il plauso della critica e vince l'Oscar come miglior regista. Dirige poi Milagro, In mezzo scorre il fiume (1992) e Quiz Show (1994), che gli vale un'altra candidatura agli Oscar. Come attore, è protagonista di film iconici come Proposta indecente (1993) e L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998).

Negli anni Duemila alterna regia e recitazione: La leggenda di Bagger Vance (2000), Leoni per agnelli (2007), The Conspirator (2010) e La regola del silenzio (2012). Nel 2014 sorprende il pubblico con un ruolo insolito: il villain Alexander Pierce in Captain America: The Winter Soldier, che riprende in Avengers: Endgame.

Nel 2016 annuncia il ritiro dalla recitazione, confermato nel 2018 dopo i film Le nostre anime di notte e Old Man & the Gun. Accanto al cinema, Redford si è sempre dedicato all'attivismo ambientale e culturale. Ha fondato nel 1981 il Sundance Institute e il Sundance Film Festival, diventati un punto di riferimento mondiale per il cinema indipendente. Ha sostenuto battaglie contro l'inquinamento, la pesca illegale e il cambiamento climatico, diventando voce autorevole per la tutela della natura. 

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