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Dieci anni di emozioni per la nuova stagione del Teatro Madrearte a Villaricca 

Un'annata che si apre non solo su un cartellone, ma su un tempo intero

Dieci anni di emozioni per la nuova stagione del Teatro Madrearte a Villaricca 

Antonio Diana

Un'annata che si apre non solo su un cartellone, ma su un tempo intero: quella che segna i dieci anni di vita del Teatro Madrearte nella sua sede di Villaricca e venticinque di attività teatrale e culturale di Antonio Diana, anima e direttore artistico di una realtà ormai divenuta presidio irrinunciabile per la scena campana.

È la decima stagione, e l’emozione corre lungo il filo sottile che unisce passato e futuro, memoria e attesa. Con uno sguardo che spazia dalla nuova drammaturgia ai classici, dal comico al drammatico, dalla commedia brillante al teatro civile, dal fisico alla narrazione, la stagione del Madrearte si presenta come un viaggio variegato, dove le voci giovani e quelle più esperte s’incontrano per tessere un mosaico di storie e linguaggi.

Un cammino già aperto  con la forza civile e corale de “Le 4 giornate di Napoli”, ideato e diretto da Franco Cutolo con la compagnia Li Febi Armonici. Un inizio che ha ben affondato nella memoria partenopea, come una dichiarazione di intenti. A seguire, il 5 ottobre, invece, a far vibrare il palco sarà la Compagnia del Monello con “Sulla riva del cappello”, dove Auro Cardillo e Raffaele Palmieri intrecceranno teatro fisico, mimo e magia, conducendo lo spettatore nel regno incantato della meraviglia.

E proprio l’arte dell’illusionismo, da sempre segno distintivo del Madrearte – sede del CLIC, Club Illusionisti Campani – tornerà protagonista il 27 ottobre con un “Magic Show” di pura suggestione, sospeso tra stupore ed eleganza scenica. Dal 7 novembre si inaugurerà il cuore della stagione con i dieci spettacoli in abbonamento. Ad aprire la rassegna sarà “London Pub” con Domenico Pinelli e Ciro Pauciullo.

Dal 21 al 23 novembre, spazio a “Piccoli crimini coniugali” per la regia di Angela De Matteo, con in scena Antonio Dell’Isola e Angela Panico, entrambi docenti della scuola del Madrearte. Un fuori abbonamento speciale, il 28 novembre, accenderà i riflettori sul tema della violenza sulle donne con “La voce a te dovuta”, scritto e diretto da Ettore Nigro, con le sorelle Anna e Clara Bocchino. Chiuderà il 2025, il 12 dicembre, Gianluca D’Agostino con “Da est ad ovest”, un ponte teatrale tra culture e linguaggi.

Il nuovo anno si aprirà sotto il segno della Compagnia del Monello, che porterà in scena, il 9 gennaio, “John e Joe”, tratto dal romanzo di Agota Kristof La trilogia della città di K. Seguirà, ancora oltre l'abbonamento, il 17 18 gennaio, la compagnia Overlab con “L’arte della bugia”, rivisitazione de “L’avaro” di Molière per la regia di Peppe Carosella. Sempre a gennaio, in abbonamento, dal 23 al 24, si riderà con la commedia brillante “2 di troppo”, per la regia di Angelo Belgiovine, con Peppe Laurato e Salvatore Gisonna.

Dal 5 all’8 febbraio sarà lo stesso Antonio Diana a tornare in scena con una delle sue opere più rappresentative, “Abbascio ‘a grotta”: una pièce pluripremiata, capace di raccontare con crudele poesia le ferite della violenza, riproposta in occasione della settimana dedicata alla sensibilizzazione sul bullismo. Il 20 febbraio, Marco Lanzuise sarà protagonista di “Non solo Mast”, mentre il 27 febbraio arriverà al Madrearte il vincitore dell’ultima edizione del Roma Fringe Festival con “Rainbow”, scritto e interpretato da Francesco Rivieccio.

Marzo si aprirà con “Ecletticamente”, il 7, per poi lasciare spazio, tra risate e ritmo serrato, al duo Enzo e Sal con “Sono cose che capitano”, commedia di Ficarra e Picone diretta da Ciro Ceruti. La primavera vedrà il ritorno di Danilo Napoli, vincitore del Panteatro Festival, con “Lo spettacolo è stato annullato”, in scena il 27 marzo: sarà questo l’aprile preludio della nuova edizione del Panteatro Festival, che dal 18 aprile al 29 maggio porterà sul palco corti e spettacoli di compagnie emergenti.

Ma il cuore della stagione batterà forte il 10 ottobre, quando il decennale del Madrearte verrà celebrato con un evento speciale, occasione per guardare indietro con orgoglio e avanti con rinnovato slancio. Perché il teatro è un luogo che non conosce sosta, che trasforma ogni stagione in promessa e rivelazione. E il Madrearte, con la sua decima stagione, conferma di essere casa, bottega e tempio della scena. E, mentre Villaricca applaude, l’orizzonte si allarga: nelle prossime settimane, infatti, il Madrearte inaugurerà una nuova sede anche a Giugliano in Campania. Una storia che continua, un sipario che non si chiude mai.

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