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Teatro Bracco

“Senza Ipocrisia”, Thayla Orefice interpreta il mito di Angela Luce

Lo spettacolo coincide anche con il 50esimo anniversario della canzone “Ipocrisia”

“Senza Ipocrisia”, Thayla Orefice interpreta il mito di Angela Luce

Thayla Orefice in “Senza Ipocrisia"

Con la grazia dei grandi debutti e la potenza evocativa dei ritorni che sanno di favola, si apre al Teatro Bracco di Napoli la nuova stagione teatrale con “Senza Ipocrisia”, tributo appassionato e struggente dedicato ad Angela Luce, la diva che ha incarnato la sensualità, la forza e l’anima di una Napoli eterna.

Lo spettacolo che coincide anche con il 50° anniversario della canzone “Ipocrisia” eseguita dalla stessa Luce, al Festival di Sanremo nel 1975, sarà in scena da giovedì 23 a domenica 26 ottobre e da venerdì 31 a domenica 2 novembre, offrendo al pubblico un viaggio dentro la memoria e la musica, ma soprattutto dentro il cuore di un’epoca.

A indossare le vesti, reali e simboliche, della grande interprete è Thayla Orefice, attrice e cantante di intensa sensibilità, capace di riportare in vita il respiro e il carisma di quella donna che, più di molte altre, ha saputo fondere in sé teatro e verità, canto e passione.

Accanto a lei, per il lavoro scritto da Giovanna Castellano e presentato da Ar.Te.Te.Ca, sullo storicizzato palcoscenico del teatro di via Tarsia, diretto da Caterina De Santis, si muovono Ciro Capano e Alessio Sica, mentre la stessa De Santis è parte integrante del cast, offrendo la sua presenza a un racconto che diventa atto d’amore.

Gli arrangiamenti musicali portano la firma di Giuseppe Fiscale, mentre le coreografie di Carolina Aterrano e i costumi di Anna Giordano disegnano l’estetica raffinata e vibrante di un tempo che non passa mai. La direzione organizzativa è affidata a Enzo Imparato, garante di un equilibrio scenico e produttivo che valorizza ogni dettaglio di questo omaggio d’arte e sentimento.

Nell'attesa che precede ogni debutto, si avverte l’emozione di un incontro tra generazioni: quella che ha vissuto il mito di Angela Luce e quella che, attraverso Thayla, lo scopre per la prima volta. Lo spettacolo, infatti, non si limita a raccontare una carriera, ma ricostruisce un universo, quello di una donna che è stata interprete, musa e simbolo di libertà artistica.

Sul fondale scuro del palco, una grande partitura visiva accoglie immagini filmate, fotografie e suggestioni, restituendo al pubblico frammenti di vita, luoghi, volti e oggetti che diventano i “testimoni” di una storia fatta di emozioni, arte e memoria. Nella magia del “golfo mistico”, una formazione orchestrale dal vivo, accompagna i brani più celebri portati al successo da Angela Luce, tessendo una trama musicale che fonde la registrazione al respiro autentico degli strumenti.

È una presenza viva, che pulsa e si intreccia con la voce di Thayla, capace di donare corpo e calore al ricordo, trasformandolo in nuova creazione. Come hanno dichiarato gli artefici dello spettacolo, “ci siamo seduti intorno a un tavolo con lei negli occhi e nel cuore: Angela come donna da ascoltare, ammirare, amare. Una presenza ammaliante, una creatura che appartiene alla fantasia ma anche alla carne della città”.

E in effetti, in “Senza Ipocrisia”, la Luce sembra materializzarsi in un alter ego moderno: Thayla Orefice, che non la imita, ma la reinventa, la rievoca come si rievoca un sentimento che non si può dimenticare. È un viaggio che supera il tempo e l’arte, perché in scena non si celebra solo una carriera, ma un modo di essere: quello di una Napoli che non si arrende, che canta, che ama e che sa ancora emozionarsi.

Così, il Teatro Bracco apre la sua stagione con un atto di fede nella memoria e nel sentimento. E in questo omaggio raffinato e struggente, Napoli ritrova se stessa: tra le note, le parole e i silenzi di una donna che ha fatto della verità un’arte, e dell’arte una forma d’amore.

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