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30 Ottobre 2025 - 14:38
La passione brucia, divora, consuma. È una febbre che non lascia scampo, un morbo silenzioso che attraversa corpi e anime, ricchi e poveri, uomini e donne, buoni e cattivi. È proprio la febbre della passione il cuore pulsante dello spettacolo Febbre per il commissario Ricciardi, tratto dall’universo letterario di Maurizio de Giovanni e interpretato da Paolo Cresta, in scena sabato 1 novembre 2025 alle ore 21.00 (replica domenica 2) al Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.
Ambientato nel maggio del 1932, lo spettacolo ci riporta nella Napoli misteriosa e vibrante che fa da sfondo alle indagini del commissario Luigi Alfredo Ricciardi, uomo solitario e tormentato dal suo dono maledetto: la capacità di vedere le ultime parole dei morti. Napoli, in quei giorni di primavera, vibra di calore e di desiderio. I balconi sono fioriti, i vicoli brulicano di voci, risate e segreti. Eppure, sotto la superficie vivace, si agita una febbre più profonda, invisibile ma inesorabile, che nasce dalla passione e può trasformarsi in tragedia.
Con la sua scrittura evocativa e densa di poesia, de Giovanni, dà voce a una città in bilico tra la luce e l’ombra, dove ogni sorriso nasconde un segreto e ogni amore può diventare una condanna.
Paolo Cresta dà corpo e voce a un Ricciardi introverso e tormentato, capace di muoversi tra la pietà e la solitudine con un’intensità misurata, mai gridata. Nella sua interpretazione si avverte il peso del dono, ma anche la dolcezza di chi, nonostante tutto, continua a cercare un senso dentro il dolore. È un Ricciardi che osserva, ascolta e soffre, un uomo che indaga sugli altri ma finisce, inevitabilmente, per indagare sé stesso.
Lo spettacolo restituisce tutta la potenza narrativa di De Giovanni, intrecciando il fascino del giallo d’epoca con la profondità del romanzo psicologico. L’allestimento costruisce un’atmosfera sospesa, evocativa, dove la parola si fa musica e la città diventa un personaggio a sé. Napoli, con i suoi suoni e i suoi silenzi, la sua ironia e la sua pietà, accompagna Ricciardi come un coro antico che non tace mai.
Febbre per il commissario Ricciardi è un viaggio nella parte più profonda dell’animo umano, dove la passione si intreccia con la colpa, e la vita e la morte si guardano negli occhi. Un racconto che non si limita al mistero, ma scava nella memoria e nella fragilità dei sentimenti. Perché la febbre della passione non si guarisce, si sopporta, sperando che non bruci tutto.
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