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05 Marzo 2019 - 17:57
Diverse anomalie sul sito, secondo quanto racconta la regina della canzone
NAPOLI. È una vera e propria denuncia quella che Giovanna Castellano, responsabile dell’ufficio stampa della cantante ed attrice Angela Luce, ha lanciato durante la conferenza stampa di ieri mattina al Pan, alla presenza della stessa artista e del professore ed avvocato, Vito Iorio, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Salerno.
«Sono anni ormai - ha dichiarato la giornalista e scrittrice Castellano - che Wikipedia ed i suoi redattori portano avanti un sistematico attacco nei miei confronti ed in quello di Angela Luce». «Manifestando la scarsa attendibilità delle proprie fonti - ha continuato la rappresentante stampa della nota artista - Wikipedia, abituata alle notizie da copia e incolla è stranamete incoerente. Dimostrando di essere più autoritario che autorevole e tenuto vivo in maniera estemporanea da chi lo gestisce con le offerte di alcuni privati, il noto sito insiste con un atteggiamento denigratorio nei riguardi della rappresentante del teatro, della canzone, della televisione e del cinema italiano. Attraverso dati inesatti Wikipedia minimizza la carriera della Luce facendo confusione ed omettendo tappe di straordinario prestigio. Rigettando con risposte senza senso le mie richieste di aggiornamento ed ampliamento delle pagine dedicate all’artista, magari con l’aggiunta di semplici sezioni - ha affermato ancora Giovanna Castellano - Wikipedia per Angela Luce confonde persino il teatro Il Primo con il San Carlo, negando la pubblicazione di notizie come, ad esempio, quelle riguardanti, l’attribuzione del Premio Palinuro ed il conseguente incontro al Quirinale con l’allora presidente Pertini, la visita nell’Ambasciata Italiana a Londra con la principessa Margaret, la serata d’onore per i sessant’anni di carriera svoltasi al Mercadante ed i commenti nel paragrafo “hanno detto di lei” di personaggi come Eduardo De Filippo, Patroni Griffi, Pasolini, Manfredi e De Sica».
«Ancora, secondo i redattori del sito della libera enciclopedia virtuale - ha concluso la giornalista Castellano - sono state dichiarate inattendibili le affermazioni di Vincenzo Mollica secondo le quali Angela Luce è da considerarsi come la regina della canzone».
Sorridente, elegante ed umile come è tipico dei grandi personaggi, Angela Luce, durante l’incontro si è limitata a confermare quanto esposto dal suo addetto stampa ricordando ai presenti alcune delle più significative tappe della sua inimitabile e prestigiosa carriera.
«È a dir poco strano - ha dichiarato l’avvocato e professore Iorio - che siamo stati costretti ad inziare due azioni legali contro Wikipedia per una personaggio che rappresenta chiaramente una cultura di carattere universale. Evidentemente Wikipedia, come leggo a proposito di certi artisti, è più propensa a parlare di cantanti balzati alla ribalta per il loro arresto e lo spaccio di droga. Quello del noto sito è un atto denigratorio inaccettabile che rappresenta un atto lesivo nei riguardi della signora Luce. Ancora, il rigetto delle notizie inviate dalla Castellano, rappresenta una violazione dell’articolo 21 per la tutela del principio della libertà di manifestazione del pensiero». Presente all’incontro, è intervenuto anche il professore Sergio Brancato della Federico II che ha definito l’aspetto innovativo della rete «come un mezzo capace di sovvertire i concetti dell’autorità e dell’architettura del sapere. Attendo Angela Luce in Facolta per delle nuove lezioni con i nostri studenti auspicando per lei una meritata Laurea Honoris Causa capace di controbattere una città incapace di riconoscere la grandezza di un’artista unica». A chiudere l’incontro, infine, è stato l’intervento di Giuliana Gargiulo. «Ero con Angela Luce - ha dichiarato la scrittrice e giornalista - quando entrambe non eravamo neanche maggiorenni. Forse oggi rispetto alle sue coetanee come Sofia Loren ed altre, Angela, fatica nel vedere riconosciuti i propri meriti perchè non ha mai avuto né padri né padrini dinanzi ad una città priva di memoria».
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