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06 Agosto 2019 - 21:24
Dalle palazzine Inacasa del rione Cicerone di Castellammare di Stabia ai successi nerazzurri, con Sebastiano che ha il tocco di Totti
di Rosa Benigno
CASTELLAMMARE DI STABIA. Il “cuore di zia” non perde un solo passo, un solo progresso dei suoi nipoti lontani. Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio Esposito sono partiti circa 7 anni anni fa, quando il maggiore dei tre, Salvatore, aveva 12 anni, Sebastiano 10 e Francesco Pio appena 7 anni. Fu il papà, Agostino, a decidere su due piedi che era giusto sbaraccare casa e lasciare Castellammare di Stabia per agguantare la fortuna che arrivava grazie al talento del secondogenito. Un talento al cubo, rivelatosi un marchio di famiglia. Parliamo, infatti, della fiabesca storia dei fratelli Esposito: vere stelle nel firmamento del calcio italiano. Sebastiano e Salvatore sono già famosi. Il piccolo Francesco Pio, che oggi ha soli 16 anni, dimostra già qualità che eguagliano quelle dei suoi fratelli maggiori. Sembra che Castellammare di Stabia, che ha perso tutti i suoi tesori: le Terme, la balneabilità del mare, la limpidezza del fiume Sarno e le industrie sia destinata comunque alla fama e ad essere continuamente celebrata per i traguardi sportivi di “fratelli di classe”, come lo sono stati gli Abbagnale, campioni olimpionici e mondiali nel canottaggio. Se per raccontare la grandiosa ascesa degli Abbagnale fu prodotta una serie tv, è probabile che altrettanto potrebbe accadere alla famiglia Esposito, che è partita per il sogno nerazzurro da un quartiere popolare di Castellammare di Stabia, il rione Cicerone, dove abitavano nelle palazzine dell’Inacasa. Ora, invece, il papà tace e non si concede alle interviste perché è troppo alta la posta in gioco con i contratti sottoscritti per i suoi figlioli campioni. Tutto ciò rende gli stabiesi orgogliosi e fieri: mentre i loro animi vibrano in vista del prossimo campionato della Juve Stabia in B, al di là della fede ai colori, si emozionano continuamente grazie ai formidabili successi dei tre Esposito che portano il nome della città delle acque alla gloria. Una gloria al cubo grazie a questi giovanissimi talenti: Sebastiano Esposito, definito uno dei giocatori dell’Inter più in risalto, attaccante classe 2002 della squadra di Antonio Conte. Il fratello maggiore Salvatore Esposito, classe 2000, centrocampista del Chievo, in prestito dalla Spal. È definito, tra i giovani italiani protagonisti del Mondiale Under 20 in Polonia. Partito dal settore giovanile dell’Inter, è poi passato alla Spal, nell’ultima stagione ha giocato in prestito al Ravenna. Ha giocato in tutte le Nazionali giovanili italiane e il dato interessante è che molte squadre straniere da qualche mese si stanno interessando a lui. Infine, il più piccolo dei tre: Francesco Pio Esposito, attaccante classe 2005 nelle giovanili nerazzurre.
UNA STORIA VERA CHE SEMBRA UN SOGNO «Sebastiano era piccolo - racconta zia Maria - ma aveva il calcio nel sangue. Si vedeva già che era un fuoriclasse, però nessuno di noi avrebbe mai immaginato che la sua carriera poteva essere così folgorante. Ora non c’è partita dell’Inter che non seguiamo tutti noi di famiglia. È diventato sempre più bravo. E la sua storia ci fa sognare tutti». «Frequentava la scuola calcio dei bambini della sua età - prosegue la zia, cugina della mamma dei tre fratelli d’oro - e un giorno seguì l’allenatore in una partita che non avrebbe potuto vederlo in azione, perché troppo piccolo rispetto alla categoria in campo. Ma la partita andò male e, a fine gara, lui insistette per potersi cimentare con tutta la squadra. Fu allora che mise in luce le sue doti». C’era ad osservare il talent scout Roberto Clerici che vide in Sebastiano Esposito doti non comuni. Subito, quindi, avvicinò il papà del ragazzo, Agostino, un passato di calciatore anche nel Napoli, e gli propose di “lasciare tutto”: città e lavoro, per trasferirsi a Brescia dove il piccolo Sebastiano avrebbe cominciato ad allenarsi sul serio, per diventare l’attuale punta della squadra nerazzurra.
IL TALENTO RADDOPPIA La fiaba, però, non finisce qui. «Anche Salvatore, il fratello maggiore degli Esposito ha rivelato subito di possedere doti di ottimo calciatore» racconta Maria, con l’orgoglio della zia innamorata dei suoi nipoti. La signora Maria Corrado racconta con candore le prodezze dei ragazzi del rione Cicerone. Lei frequenta la chiesa del quartiere, dedicata a San Marco evangelista, dove suona l’organo per accompagnare i canti durante la messa. Quando termina la celebrazione eucaristica non può fare a meno di condividere con le signore del coro la sua gioia per quei nipoti-campioni. «Mi hanno spinta a imparare tante cose del calcio del quale fino ad ora non capivo nulla e con mio marito siamo sempre davanti alla tv, perché - spiega - ora per poterli vedere c’è solo lo schermo durante le partite» «Adesso Salvatore gioca nel Chievo e non è solo bravo in campo, ma dà anche soddisfazione ai genitori con i risultati scolastici - aggiunge - Era un ragazzo buonissimo già quando viveva qui a Castellammare di Stabia, in chiesa era sempre presente e attivo. Tanto buono. Ora mi dicono che sia “regista” in campo, non è un attaccante come Sebastiano, ma altrettanto importante per la sua squadra». Questa storia sembra davvero uscita dal libro delle fiabe.
CHI SONO I GENITORI DEGLI ESPOSITO A Castellammare di Stabia, il papà, Agostino Esposito, era allenatore delle giovanili. Da tecnico ha lavorato 7 anni con la Juve Stabia e, prima di partire per Brescia, ha lavorato anche con la Libertas Stabia. Insomma, in casa Esposito il calcio si è mangiato come pane. Ma non era implicito né scontato che da un papà così eclettico emergessero tre talenti. La mamma, Flavia, ha dedicato la sua vita interamente alla famiglia. Prima dei tre campioni c’è la figlia Annamaria e allevare 4 bambini, da sola lontana da casa, non è stata un’impresa facile. Ma la famiglia Esposito è accompagnata da una fervida fede e Flavia non si è mai scoraggiata davanti alle difficoltà della sua famiglia.
LA FIABA CONTINUA. GLI ESPOSITO: TRE VOLTE BRAVI E, ora, comincia a brillare di luce propria il più piccolo di casa: Francesco Pio. «Mi dicono che sia anche più bravo dei suoi fratelli maggiori - racconta zia Maria - ha soli 16 anni e anche lui sta crescendo in bravura nella stessa squadra dove i fratelli hanno cominciato la loro carriera. Sono sicura che anche per lui si apriranno le strade del successo». Più difficile parlare con il papà di Sebastiano. «Scusatemi - si schermisce con grande umiltà - Io sono tenuto a un certo stile. Nella comunicazione di tutto ciò che riguarda i miei figli devo prima ricevere il consenso della squadra. Non posso dire altro». Si scusa più di una volta, però ci tiene alla correttezza con la società sportiva che sta allevando i suoi puledri e allora non si può fare altro che formulare gli auguri a questi stabiesi straordinari, bravi e belli..
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