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Juve-Napoli, sfida scudetto d’estate

Juve-Napoli, sfida scudetto d’estate

Un giorno all’improvviso, la Juventus. Alla seconda giornata di campionato. Troppo presto per essere già sfida-scudetto, ma può dare qualche indicazione a futura memoria. Se cioè più in là, quando il campionato imboccherà il suo destino, il Napoli (con l’Inter) potrà insidiare Madama scalfendo il suo diadema di otto diamanti. Il Napoli sembra più in palla, si è divertito a Firenze, la Juventus è in ambasce tra esuberi di lusso, Sarri in tribuna, il gioco nuovo che ancora non c’è. A Parma ha vinto, ma non ha esaltato. Proviamoci. Va in campo una Juve con ancora addosso la vernice di Allegri, difesa e praticità, spirito Juve, la cosa importante è vincere, per lo spettacolo andiamo al circo. Il nuovo sarà Rabiot, cavallone francese con coda come i machi Manciù della vecchia Cina. Proprio Rabiot, con la sua energia e il tiro secco da fermo, può rompere gli equilibri a centrocampo. Nella zona centrale Ancelotti deve disegnare un Napoli affidabile. Non bastano i due mediani del 4-2-3-1 contro Khedira, Pjanic e Rabiot. Per giunta, Allan non è ancora entrato in forma e Zielinski è fragile nella fase di non possesso (meglio Elmas che ha qualità del ruolo e decisione nei contrasti). Sarebbe meglio giocare a specchio della Juve (4-3-3). In mezzo al campo Allan, Fabian Ruiz ed Elmas con un controllo particolare su Pjanic anche se il gioco della Juve “dal basso” nasce dai due centrali, sorvolando il centrocampo. Sul piano fisico, è la cavalleria azzurra contro i panzer bianconeri, il gioco brillante del Napoli contro le individualità assolute della Juve. Ecco l’altro “punto” del match. Alcune individualità di rilievo, tra i bianconeri, pensiamo a Ronaldo, Douglas Costa, Rabiot, travolgenti nell’uno contro uno, possono prendersi la partita. La Juve gioca largo, sulle fasce, con le sovrapposizioni di De Sciglio a Douglas Costa e di Alex Sandro a Ronaldo con Higuain, gradito a CR7, centravanti di manovra, lo spazio centrale offerto agli inserimenti in gol dei centrocampisti, Khedira e Rabiot hanno spunti da goleador. Con Maksimovic, anziché Di Lorenzo, Ancelotti mette più forza nella zona di Ronaldo (non ancora a segno contro il Napoli). La velocità di Douglas Costa, sull’altro lato, può far saltare il dispositivo azzurro di difesa. Manolas e Koulibaly (anche lui a corto di preparazione) più che a marcare saranno chiamati a una “battaglia” di posizione. Ma non sarà tutta Juve sul campo, ci sarà pure un bel Napoli col coraggio della fanteria leggera, la velocità e le combinazioni dei tre ex alunni di Sarri (Callejon, Mertens, Insigne) a far ballare la difesa bianconera senza Chiellini infortunato. Il Napoli dovrà mantenere un alto equilibrio in campo. Se si schiaccia a difendere, è perduto. In attacco funzionava Mertens da “finto nueve”, come andrà da punta centrale del 4-2-3-1 al cospetto dei torrioni della vecchia difesa bianconera? Bonucci e De Ligt, affrontati frontalmente, lasciano poche chance. La palla va spedita alle loro spalle con giochi di prestigio. La presenza di Higuain non porta bene. Cinque gol in maglia bianconera in sei partite contro il Napoli (tre in Coppa Italia, due in campionato). E Insigne non ha ancora segnato a Torino. Mentre è in arrivo Llorente, avremo la sorpresa di Lozano? Inserito dall’inizio minaccia di alterare gli equilibri del Napoli a meno di inventarlo punta centrale. Quale centrocampista resterebbe fuori? E’ possibile che Ancelotti lo impieghi in corso di partita a seconda di come stanno andando le vicende del match. Sarà determinante la condizione fisica. A Parma, la Juve è calata vistosamente nel secondo tempo. Il Napoli sembra già agile, giocherà quasi certamente in contropiede creandosi spazi, ma l’organizzazione difensiva azzurra dovrà essere al massimo per funzionare da solida rampa di lancio. Davanti a Meret non sono ammessi errori individuali, la Juve sa sfruttarli come poche altre squadre. Si parla di difesa a tre e mezzo, il “mezzo” sarebbe l’azzurro di sinistra (Ghoulam? Mario Rui?) che giocherebbe più alto, ma in zona c’è Douglas Costa che, se in serata, sa essere devastante. Per strappare un buon risultato all’Allianz Stadium, Ancelotti avrà dovuto preparare la partita nei minimi dettagli, con compiti precisi e la “fantasia” in attacco. La Juve ha il vantaggio di rompere ogni equilibrio con l’acuto di uno dei suoi assi. Ma deve farlo nel primo tempo perché, sulla distanza, potrebbe soffrire il coraggio e la velocità del Napoli.
 

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