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08 Aprile 2020 - 15:45
CASTELLAMMARE DI STABIA. La Juve Stabia rappresenta un tassello indelebile della sua esistenza. Maurizio Peluso, estroso attaccante gialloblù durante il tormentato triennio che ha gettato le basi per l’ascesa verso la serie B, ricorda con gioia i suoi trascorsi alle falde del Faito.
«A Castellammare sono diventato uomo – ricorda l’ala –, in tre anni sono maturato tantissimo sia sotto il profilo tecnico che umano. Tutto iniziò con la sofferta salvezza ai playout contro il Lanciano per poi continuare con l’atroce beffa rimediata proprio contro i frentani l’anno dopo con annessa retrocessione in Seconda divisione. Quello è stato forse il momento più difficile della mia permanenza in Campania, mister Rastelli fu straordinario nel creare un gruppo coeso e non è un caso che mi senta ancora con “El Tigre” Gritti».
Peluso fu l’autore del gol promozione contro il Cassino. «Ricordo la corsa liberatoria di Franco Manniello, dopo un lungo testa a testa con il Catanzaro quel 2-0 ci regalò l’immediato ritorno in Prima divisione. Ricordo con affetto sia lui che Franco Giglio, gli autentici artefici della successiva promozione della Juve Stabia in serie B. Mi auguro davvero che presto si possa tornare a parlare di calcio giocato, vorrebbe dire essersi messi alle spalle questo delicatissimo momento».
Da un esterno all’altro, Luigi Canotto si auspica anch’egli un ritorno alla normalità con un breve messaggio via social. «Usciremo tutti assieme da questo periodo, mi manca la Curva Sud». E chissà che presto non si muova davvero qualcosa.
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