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04 Aprile 2016 - 17:56
L'allenatore si gode la festa per la promozione: «L’Eccellenza è un sogno che diventa realtà, non abbiamo mai mollato»
AFRAGOLA. Parola d’ordine “mentalità”. A ventiquattr’ore dalla vittoria sull’Alfaterna, il boato del Moccia è un’emozione che pulsa ancora più forte che mai. L’Afragolese, dopo un decennio trascorso nel limbo, ha appena staccato il biglietto che vale l’agognato salto di categoria. L’Eccellenza è finalmente realtà: «Siamo sempre andati avanti, giornata dopo giornata, con un solo pensiero fisso, quello di divertici. Il resto è venuto da sé». Ostenta modestia Vincenzo Nutolo, ma la verità è che sul miracolo rossoblù la sua impronta si è sentita, eccome.
Mister Nutolo, la città è pazza di gioia. Com’è andata la prima notte di festeggiamenti?
«Quella di sabato è stata solo una piccola anteprima (il tecnico ride di gusto, ndr). Siamo scesi in campo con l’unico obiettivo di trovare i tre punti necessari ad assicurarci l’aritmetica promozione e così è stato. I miei ragazzi, abbracciati da un pubblico impressionante, hanno sfoderato una prestazione maiuscola. Quanto alla festa, quella vera, la faremo tra quindici giorni dopo l’ultima gara con il Santa Maria».
L’Afragolese, a parte una breve fase di appannamento in inverno, ha sempre dominato. Quando ha capito che l’impresa era davvero a portata di mano?
«Dopo la brutta battuta d’arresto in casa del Pimonte. In quell’occasione, nonostante l’arbitro ci avesse pesantemente penalizzati, i miei ragazzi hanno reagito in maniera straordinaria. Si sono subito ricompattati e rialzati. Il giorno dopo erano già al lavoro con ancora più entusiasmo. È lì che ho realizzato che il campionato sarebbe stato nostro, fermo restando che i presupposti erano positivi fin dall’inizio».
Marco Liccardi ha dimostrato ancora una volta di essere un bomber insaziabile. È riuscito a capirne il segreto?
«Le reti che fin qui è riuscito a realizzare (ben 25, ndr) parlano per lui più di qualsiasi altra cosa. Solo chi non conosce la storia di questo ragazzo può ancora sorprendersi delle sue prestazioni. La verità è che Marco, inserito e coadiuvato da un reparto offensivo affiatato come il nostro, è tornato a confermarsi un micidiale finalizzatore, implacabile nello sfruttare tutte le occasioni».
Qual è invece il giocatore della sua rosa che più l’ha sopresa?
«Una delle cose più belle da vedere è stata la voglia di mettersi in gioco di Alfonso Camorani. Un atleta di immensa esperienza, sempre entusiasta e capace di godersi ogni singola vittoria come nessuno. Il calcio ha ancora bisogno di gente con un cuore così grande».
Ora bisogna però pensare alle prossime due gare.
«Daremo la massima importanza a questi appuntamenti. Ci sarà spazio anche per le seconde linee, ma puntiamo al bottino pieno».
Mister, ci spieghi con un’immagine l’essenza dell’Afragolese.
«Un gruppo di ragazzi animati dalla voglia di stare insieme e migliorarsi sempre, domenica dopo domenica. Questo significa avere la mentalità giusta».
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