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17 Agosto 2020 - 16:51
«L’alternanza che c’era tra il belga e Milik non potrà esserci perché il nuovo arrivato dovrà giocare per forza. Con un altro schema Dries potrebbe stare alle spalle del ragazzo perché non potrà mai fare più l’esterno offensivo come una volta»
NAPOLI. In attesa che riparta la stagione del Napoli, Giuntoli e De Laurentiis sono al lavoro per mettere a segno il colpo per la fascia destra nel tridente offensivo. Boga il maggior indiziato e per Gianni Di Marzio, storico ex allenatore e dirigente sportivo, è il nome su cui bisogna davvero puntare per costruire l’attacco vincente. Ma non basta, perché questo Napoli deve cambiare e trovare un nuovo assetto in modo da far giocare sia Osimhen che Mertens.
Koulibaly o Maksimovic, su chi puntare e chi andrebbe sacrificato?
«Se il Napoli vuole sacrificare Koulibaly lo fa per una questione economica. Maksimovic se va via è perché lo vuole Ancelotti all’Everton, essendo un giocatore forte fisicamente e adatto al calcio inglese. Il Napoli comunque deve costruire una coppia centrale. Rrahmani è affidabile, però bisogna capire se è un giocatore da alta classifica».
Dopo l’arrivo di Osimhen manca un esterno di destra. Chi rappresenta il profilo ideale per questo Napoli?
«Il Napoli deve prendere i migliori in circolazione, non un mezzo calciatore. O si parla di un giocatore bravo con margini di miglioramento o niente. Osimhen è bravo ed è stato fatto un bel colpo. Ma giocatori come Younes, Ounas non li avrei mai presi. Sono soldi spesi male. Non sono per questi profili, ma quelli di grande prospettiva come li hanno presi tutte le altre società d’Europa. Boga è un giocatore vero, è sicuramente da Napoli. Così come Douglas Luiz dell’Aston Villa, che sta davanti la difesa, piedi buoni, fa girare la squadra, è un Pjanic più rapido. Giocatori del genere deve andare a comprare il Napoli. Come uno Zaniolo, lo andavi a prendere per 50 milioni ed avevi un fuoriclasse in rosa».
Alternanza Osimhen-Mertens.
«L’alternanza che c’era tra Mertens e Milik non potrà esserci adesso perché Osimhen deve giocare. Ma deve giocare anche Mertens. E per farlo serve mettere in campo il 4-2-3-1, con i due in mezzo al campo davanti la difesa forti fisicamente e con i piedi buoni, nei tre un esterno a destra che sappia fare la doppia fase, Insigne a sinistra, Mertens dietro Osimhen. Inutile pensare che Mertens possa fare di nuovo l’esterno, ormai è un attaccante centrale».
L’arrivo di Pirlo rappresenta un vantaggio o uno svantaggio per le inseguitrici della Juventus?
«Dipenderà molto dalla campagna acquisti che farà la Juve, se davvero andranno via Ronaldo e Dybala. Chiaramente Pirlo è pur sempre un rischio, nel senso che non ha mai allenato neanche una Cinquecento e ora si ritrova tra le mani una Ferrari. Non ha fatto esperienza come invece accaduto a Zidane, Guardiola. Inutile dire che i grandi giocatori sono già pronti. Pirlo non è una regola, ma un’eccezione. Lui poi vorrà giocare con il 4-3-3 e con questo modulo si dovrà necessariamente vendere Dybala. Sulla costruzione delle squadre io sono per i grandi giocatori, quindi costruirei attorno a lui e a Ronaldo tutto il resto. Faccio un modulo in base a loro. Così come lo stesso discorso lo faccio per il Napoli: non puoi far giocare Osimhen per mezz’ora, dunque va cambiato modulo».
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