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17 Ottobre 2020 - 21:55
Da quando è arrivato a Napoli non si fa altro che parlare di lui: Victor Osimhen ha conquistato prima Gattuso, che lo ha voluto fortemente all'ombra del Vesuvio, e poi i napoletani. Un precampionato spumeggiante quello dell'attaccante ex Lille, condito poi dalle ottime prestazioni nelle prime tre partite disputate dal Napoli in questo avvio di stagione. Oggi, nel big match del San Paolo vinto per 4-1 contro l'Atalanta, è arrivato anche il primo goal in una partita ufficiale con la maglia azzurra. Quello che però non tutti hanno notato è stata la particolare esultanza di Osimhen. L'attaccante infatti ha mostrato una maglia con su scritto "End Police brutality in Nigeria" ed ha poi alzato il pugno al cielo. Un chiarissimo messaggio in riferimento all'eccesso di una violenza sempre più frequente e spesso gratuita che contraddistingue le azioni della polizia (la SARS soprattutto) in Nigeria, paese d'origine di Victor. Un bel gesto dunque, che punta i riflettori su una vicenda grave e molto delicata, talvolta sconosciuta ai più. Nonostante la giovane età (21 anni, ndr) Osimhen dimostra una grande maturità ed un grande attaccamento alle questioni politiche e sociali della sua nazione, sfruttando la sua visibilità mediatica per schierarsi apertamente contro i soprusi che molti suoi connazionali sono costretti a subire. È il caso di dire, un campione dentro e fuori dal campo.
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