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27 Dicembre 2020 - 18:23
Può essere considerato una rivelazione soltanto da chi non ha seguito il suo impressionante percorso di crescita, lui che ha fatto la differenza sin dai tempi dell’Aversa Normanna per poi vincere un campionato da protagonista con la maglia del Carpi prima della favola Benevento. Non si è mai montato la testa, in ogni singola dichiarazione antepone il bene della squadra alle sue personali prestazioni ringraziando i compagni e l’allenatore, senza dimenticare il presidente con il quale ha instaurato un rapporto di stima profonda. Da campano aspetta la promozione in A della Salernitana per ritrovare il suo mentore Castori, da professionista onesto e di grandi valori umani ammette di sognare la Nazionale e la chiamata di un top club pur dando priorità assoluta ad un potenziale rinnovo a tinte giallorosse che lo renderebbe una vera e propria bandiera. La redazione di Tuttomercatoweb.com ha contattato telefonicamente il difensore Gaetano Letizia, terzino con caratteristiche quasi uniche nel campionato italiano e che meriterebbe un occhio di riguardo anche da parte del commissario tecnico Roberto Mancini.
2020 da sogno per il Benevento. Qual è stato il momento più bello? “Anzitutto vorrei ricordare che siamo partiti dalla cadetteria e siamo riusciti a battere tanti record. E’ una sensazione unica, che resterà sempre nel mio cuore. Ovviamente non potrò mai dimenticare il gol segnato contro la Juventus, un’emozione speciale e inaspettata. Siamo riusciti a conquistare un grande risultato contro una delle formazioni più forti d’Europa. Al di là delle soddisfazioni personali, però, sono strafelice che il Benevento stia disputando un campionato di buon livello”.
Titolari quest’anno tanti calciatori che, in B, erano spesso in panchina. Qual è il segreto? “Sembra banale e scontato dirlo, ma è il lavoro quotidiano. Giornata dopo giornata siamo riusciti a calarci nella mentalità della categoria, nessuno voleva ripetere gli errori di qualche anno fa che costarono la retrocessione. Obiettivamente un ruolo importante lo sta ricoprendo anche lo staff tecnico; il mister lavora ogni giorno nel migliore dei modi e i risultati si stanno vedendo”.
In tanti vorrebbero Letizia in Nazionale, cosa si prova in questi momenti in cui il tuo nome è tra i più gettonati negli ambienti del tifo giallorosso? “E’ sempre bello sentir parlare di queste cose, fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato di vedere il mio nome accostato alla maglia della Nazionale. Sono orgoglioso e mi vengono i brividi, significherebbe coronare un sogno. Quello che conta più di ogni altra cosa, però, è la salvezza del Benevento”.
Dopo lo 0-3 con lo Spezia e il ko in coppa con l’Empoli avete rivissuto i vecchi fantasmi dell’annata precedente in A? “Solo chi ha giocato quel campionato sa quanta voglia avevamo di tornare in massima serie e di toglierci qualche sassolino dalle scarpe. Quando abbiamo perso contro lo Spezia c’era un pizzico di timore, sinceramente abbiamo letto tanti commenti anche negativi ma siamo stati bravi a non farci condizionare. Anche in questo caso il lavoro quotidiano è stata la ricetta giusta per combattere quel momento negativo: ci siamo guardati negli occhi per una mezza giornata, ci siamo immediatamente capiti. Forse c’era bisogno anche di un tempo fisiologico per amalgamare il gruppo tra vecchi e nuovi, tutto fa parte di un percorso quasi naturale che prevede alti e bassi da gestire con intelligenza. Non c’era altra soluzione se non lavorare sodo ritrovando la compattezza in campo, fa la differenza quando un calciatore perde un pallone e ci sono tre compagni già pronti a rimediare”.
+8 sulla terzultima, un pensierino all’Europa League lo state facendo? “Anche quello è il sogno della città, del presidente e di tutti coloro che lavorano per il Benevento. Penso, però, che dobbiamo stare con i piedi per terra e raggiungere il nostro obiettivo. Solo in quel momento potremo fare altri calcoli. Quindi dico…perché no?!”.
Il 2020 è stato anche l’anno dei derby. Emozionante in B con la Salernitana, in uno stadio stracolmo. Bello anche quello interno con il Napoli, al di là del risultato finale… “Il derby regala sempre sensazioni particolari, sarei contento se anche la Salernitana ci raggiungesse in serie A. Sono molto felice per Fabrizio Castori, un allenatore che mi ha dato tanto in carriera. Non mi stupisce vedere i granata primi in classifica, c’è un tecnico che sa trasmettere motivazioni giuste e che ha quella “garra” che fa la differenza in quella categoria. Ti va venire voglia di mangiare l’erba, come si suol dire. Per la Campania sarebbe senza dubbio un grande traguardo avere tre squadre in massima serie. Quanto al Napoli, posso dire che la mia famiglia era divisa: in parte tifavamo per me, gli altri sostenevano gli azzurri. Da napoletano è stata un’emozione unica”.
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