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19 Gennaio 2021 - 19:34
«La Juventus vince da 9 anni in Italia e in Europa ha fatto cose straordinarie, hanno una grande mentalità e se noi pensiamo che domani sarà una passeggiata perché hanno perso con l'Inter non è così. Servirà il 200%, dobbiamo fare la nostra partita con le nostre arm». È quanto afferma il tecnico del Napoli, Gennaro Gattuso, alla vigilia della finale di Supercoppa contro i bianconeri reduci dal ko per 2-0 a San Siro contro l'Inter.
«Non ci casco all'idea di una Juve in crisi. Difficilmente ne sbagliano due di fila, per questo servirà grande attenzione in campo. Anche con assenze importanti il nostro avversario ha una rosa incredibile, domani non dobbiamo commettere l'errore di pensare che siano in crisi», prosegue il mister. E sulla formazione conclude. «Petagna ha fatto tutto quello che doveva fare, domani abbiamo ancora una seduta di allenamento. Oggi ha fatto quello che gli chiedevamo, domani vediamo. A Mertens bisogna fare solo i complimenti, si allena più degli altri nonostante il dolore. Non è al 100% ma se ci sarà bisogno ci darà una mano».
«Questa gara si prepara parlando poco, è una gara che si prepara da sola. Il 6-0 alla Fiorentina non cambia nulla, venivamo da due gare poco brillanti ma siamo stati bravi a portare la gara nel binario giusto. Con la Juve gli stimoli vengono da soli, vediamo come andrà» continua Gattuso.
«Vincere ti può permettere di alzare l'asticella. Una finale ti trasmette adrenalina. Dovessimo perdere bisogna essere bravi a ripartire, si gioca ogni tre giorni - prosegue il mister -. Stiamo vivendo un momento particolare, c'è paura e manca tranquillità. Ogni giorno ti svegli con la paura di perdere qualche calciatore per il Covid, aumentano gli infortuni perché si gioca troppo. Siamo sicuramente dei privilegiati ma è difficile giocare così, i valori reali delle squadre non emergono in questo contesto».
«Con Pirlo abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Lui mi ha aiutato tanto, l'ho aiutato anch'io. C'è grande amicizia tra di noi, anche fuori dal campo qualche danno lo abbiamo fatto. C'è ancora un grande rapporto, domani spero di dargli un rammarico». Parla così della sfida a distanza con l'ex compagno di squadra ai tempi del Milan, Gattuso. «Per me resterà sempre un grande amico. A volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill, ha preso più schiaffi da me che da suo padre, ma tra noi c'era un grandissimo rapporto - aggiunge-. Similitudini tra me e Pirlo? Prima ci sentivamo spesso dopo le partite, rompeva più le scatole. Ora è impegnato e ci sentiamo meno (ride, ndr). Sicuramente abbiamo una visione di calcio simile, ci piace giocare dal basso e andiamo alla ricerca di un qualcosa di nuovo, che per tanti anni abbiamo visto fare alle squadre spagnole».
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