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20 Novembre 2016 - 11:01
Le interviste dello scrittore a leggende e personaggi insoliti raccolte in un libro
La fortuna di viaggiare, la bravura nel raccontare. Testimone diretto dei più significativi eventi sportivi, sostenuto sempre da ottima memoria, fattore di non trascurabile valore che rende la narrazione fluida e impreziosita di curiosi dettagli, Franco Esposito espone la sua trentennale feconda esperienza di cronista per Il Mattino e il Corriere dello Sport – Stadio nel suo ultimo libro “Dal vostro inviato” Interviste a leggende e personaggi insoliti in giro per il mondo, edito da Absolutely Free. Il palcoscenico della Storia si interseca con trentadue vicende di campioni cercati o incontrati casualmente, tratteggiati con la penna magica dello scrittore ed esemplare maestro di giornalismo. Trasuda passione, grondano emozioni, a tal punto che il lettore rimane squisitamente incantato e magneticamente attratto dalle memorabili descrizioni, vere pennellate di vividi affreschi senza tempo. Domina il pallone, emerge l’amore per la boxe, miscelato con il ciclismo, il basket, la pallanuoto. “Io non idoneo al servizio militare, scartato per piedi piatti. Una cosa inspiegabile, ma è andata bene così” dice di sé Johan Cruijff, inchiodato per ventidue minuti e incalzato dalle domande di Franco Esposito il 25 maggio 1978 nello studio dell’emittente Telenapoli , alla vigilia dell’amichevole con il Barcellona. Poi il bis concesso a distanza di tredici anni ad Amsterdam sempre con il Profeta del calcio totale. Senza oscurare le gesta di Kubala – in suo onore venne edificato il Camp Nou- l’esordio allo stadio Partenopeo (rione Luzzatti) nel 1938 di Ben Barek, il primo africano naturalizzato francese ad indossare la maglia dei Blues né tralasciare le imprese di Bican, “il re del gol”, che segnò con la maglia di tre diverse nazionali: Austria, Cecoslovacchia e Boemia – Moldavia. E i brasiliani travolgenti Zizinho e Didì, passando per la rete di Jurgen Sparwasser, il “proletario” dell’Est ai danni della più quotata Germania Ovest il 22 giugno 1974, fino ad arrivare alla marcatura lampo da Guinness dei primati del sanmarinese Davide Gualtieri dopo soli otto secondi e tre decimi contro l’Inghilterra, cagionando ai sudditi di Sua maestà la mancata qualificazione mondiale per quella marcatura repentinamente incassata. “Voi italiani passate la palla quando non potete dribblare. Noi ungheresi dribbliamo quando non riusciamo a passare la palla” rispose simpaticamente a domanda il grande Ferenc Puskas. Discipline di terra ma anche acquatiche. Battaglie per la libertà contro gli oppressori sovietici, indimenticabili trionfi a cinque cerchi, riscatto del popolo magiaro incarnato da Deszo Gyarmati. Suggestiva l’intervista con il “Baffo d’oro” e “Califfo delle piscine” Ratko Rudic, il re Mida croato, che permise al Settebello di conquistare l’oro olimpico a Barcellona ’92 dinanzi al re Juan Carlos alla Bernat Picornell. Affidata a Paolo Condò la prefazione del libro, dedicato a Riccardo Cassero e Giuseppe Pacileo, considerati da Franco Esposito “luci del mio cammino”. Ieri mattina al Renaissance Naples Hotel Mediterraneo la presentazione del volume con Romolo Acampora e Luigi Necco, Antonio Corbo. E’ intervenuto Alfonso “Fofò” Buonocore, nuotatore e pallanuotista della Canottieri pluricampione d’Italia e olimpionico ai Giochi di Helsinki nel ’52 e Melbourne nel ’56. Lettura dei brani affidata all’attore e regista Antonello Cossia. Un mappamondo di emozioni, un caleidoscopio di campioni.
Diego Scarpitti
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