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26 Gennaio 2017 - 10:21
Con la Fiorentina un’altra gara impeccabile. Nessuno guida la difesa come lui. I tanto discussi errori hanno inciso in minima parte
Il braccio dritto a dare indicazioni. Come un condottiero che guida il suo esercito o un capitano che indica la rotta. Urla, indicazioni: Pepe Reina dirige la difesa del Napoli come se in mano avesse una sorta di “joystick”. Ne aveva bisogno in particolare Nikola Maksimovic, non ancora a suo agio nei movimenti richiesti da Sarri. Ma se ne serve anche Albiol, che con Reina forma una “coppia” fatta di esperienza e di intesa tutta spagnola.
DAL “DIRIGIBILE” DEL SAN PAOLO Maurizio Sarri si gustava e apprezzava ciò che già sa: che Reina guida la difesa come nessuno, e non solo a voce. Detta i tempi quando bisogna impostare l’azione, sa far partire il gioco. E all’occorrenza rilancia, dribbla, passa. Piedi di un centrocampista, non di un portiere. Una risorsa preziosa per qualsiasi squadra. E se poi si mette a fare parate come quelle viste nella gara di Coppa Italia con la Fiorentina, allora lo spessore aumenta. La gara contro i viola è stata magistrale. Finalmente nessun gol preso, ma se il Napoli quest’anno dietro traballa non è solo colpa sua.
VERO, QUALCHE ERRORE C’È STATO, ma probabilmente sono stati ingigantiti. Critiche insistenti, dettate più da qualche preconcetto che non da un’emergenza vera e propria. Del resto, se Rafael ha giocato una partita e Sepe nessuna si capisce il motivo. Solo Reina fa quello che Sarri vuole quando bisogna iniziare l’azione dalla difesa. Vero che qualche esitazione c’è stata, ma gli errori del portiere hanno inciso poco. E poi, quale portiere non sbaglia? Il bravo ma incensatissimo Donnarumma la “cappellata” la fa ad ogni partita. Anche Buffon sbaglia, e lo fa pure Handanovic. Reina ha contribuito in negativo sui punteggi solo in due occasioni: l’errore casalingo contro il Besiktas sul calcio di punizione e l’errore sul gol di Keita nella partita contro la Lazio. Sono costate sconfitta e pareggio, ma vedendo come è andata in Champions l’errore coi turchi è stato tamponato. In campionato due punti non sono un’enormità. Altri discussi errori non hanno inciso sul risultato. Vero che tra ottobre e novembre Pepe ha passato un momento difficile, ma nessun altro sbaglio ha inciso. Il gol di Dzeko nel match contro la Roma è stato solo uno dei tanti errori commessi dalla difesa del Napoli. Nella partita interna col Bologna Verdi segnò quasi da centrocampo con un tiro centrale, ma gli azzurri alla fine vinsero 3-1. Anche la “papera” nella seconda di campionato con il Milan ha fatto parlare tanto. Il tiro di Niang non sembrava imprendibile, ma il Napoli vinse. E ancora nel match col Torino giocato a dicembre la palla gli è sfuggita dopo la presa, ma gli azzurri vinsero. Tanti processi inutili, poi stemperati dalle sue prodezze: la partita col Genoa, ad esempio, ma anche la gara contro la Sampdoria dove Reina è stato anche accusato di scorrettezza per il famoso episodio su Silvestre. Le parate col Milan sono state poche, ma Reina è stato leader e condottiero in campo, strappando consensi anche dalla “critica” rossonera. E infine la partita di martedì, dove Pepe si è opposto con decisione alle incursioni dei viola. E chi lo attaccava, dicendo che il portiere stava facendo perdere punti, ha abbassato i toni. Magari evitando di parlare di Reina e deviando argomento. Perché se nel Napoli c’è una certezza, questa si chiama proprio Pepe Reina.
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