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30 Giugno 2021 - 17:07
«Sono stati momenti difficili questi del covid, non ce li aspettavamo. Siamo stati colti impreparati». Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel corso di una conferenza stampa di presentazione della prossima stagione.
«Già nello scorso campionato avevamo questo problema a marzo, ritardando la fine del torneo, non avendo spazio e tempo per programmare l'annata appena trascorsa. Io avevo detto che non aveva senso programmare gli Europei. Ci hanno creato dei problemi non da poco. Draghi deve prendere atto che ci sono più di 30 milioni di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, di cui circa l'80% sono uomini che lavorano per il Paese - ha sottolineato De Laurentiis -. A lui chiedo: perché non convinci tutti a posticipare l'inizio dei campionati in una data tranquilla sotto il punto di vista vaccinale? Perché in Europa non c'è l'obbligo di vaccinarsi? Quella che stiamo passando è una terza guerra mondiale, la più subdola».
«Grazie al covid tutti i bilanci sono in rosso. Caro Draghi, bisogna trovare una soluzione» continua.
CAMPIONATO. «Le partite sembravano giocate dentro un acquario». «Le voci degli allenatori erano diventate le vere protagoniste. Non mi rimprovero nulla. È stato un campionato falsato per tutti». Poi sull'ultima gara pareggiata con l'Hellas Verona, costata la mancata qualificazione in Champions League: «All'intervallo ho suonato la carica alla squadra, ma non è bastato. Non ho nulla da recriminare». «Adesso stiamo discutendo di partire dal 20 agosto senza sapere se ci potranno essere i tifosi sugli spalti. Mi aspetterei che qualche collega mi chiedesse di convincere 7/10 squadre a non partire, qualcuno ci seguirà».
SUPERLEGA. «Florentino Perez non mi ha mai chiamato per la SuperLega». «Io sono sempre stato contrario, in questo modo non si risolvono i problemi dell'economia del calcio. Perez ha avuto il merito, non di inventare la SuperLega che è una grandissima cretinata, ma di dire Champions League e Europa League non servono ai nostri bilanci. I nostri investimenti sono talmente tanti che non possiamo fare assist a chi crede di governare il calcio, invece svolge un'opera di segretariato. Questo è il problema». «Dovremmo fare un campionato europeo più equilibrato - ha sottolineato De Laurentiis -. I campionati maggiori meriterebbero un campionato europeo a parte, facendo accedere tutti quelli che arrivano tra i primi sei, a prescindere se mi chiamo Udinese, Verona o altra squadra».
SPALLETTI E INSIGNE. «Stimo molto Spalletti, fin da quando era allo Zenit San Pietroburgo. Per noi è l'allenatore giusto. Per quanto riguarda Insigne non l'ho visto completamente. Appena finirà l'europeo ci sederemo per discutere, poi sarà quel che sarà».
GATTUSO. «Se ho mai pensato di confermare Gattuso? Prima di Napoli-Verona avevo già preparato un saluto per lui, ma eravamo convinti di qualificarci in Champions. Dopo il pareggio abbiamo ridotto all'osso il comunicato e mandato a mezzanotte». «Io avevo preso Gattuso per tamponare l'uscita di scena di Ancelotti, la sua mission si era conclusa e la scorsa stagione è rimasto perché non c'era molto tempo. Con Mendes sono molto amico, avevo parlato con lui anche di un ipotetico rinnovo, ma poi non ci siamo trovati. Gattuso non ha trovato la continuità giusta, avrei interrotto la collaborazione anche qualora fossimo arrivati in Champions League».
CALCIOMERCATO. «Mercato? Dovremo prima parlare con l'allenatore per capire in quali ruoli servono rinforzi. Parlerò con Spalletti venerdì alle 12.30 a Castel Volturno. Nessuno è incedibile se arrivano proposte appropriate. Abbiamo bisogno di dar quadrare i conti e tornare in Champions League».
CASO SALERNITANA. «Caso Salernitana? È difficile dare un giudizio. Io credo che ci siano delle interpretazioni sia sportive che giuridiche che non sono tutte da una parte o dall'altra. Non so in questa situazione quanto abbiamo giocato la diatriba personale, o quanto sia solo miopia istituzionale. Certo è che se io so di non poter avere una seconda squadra in A nel momento in cui sto lottando per salire devo avere carte in ordine per l'eventuale cessione. È la stessa situazione che potrebbe capitare al Bari di mio figlio. Però che tu possa tenere una quota di minoranza è da vedere se non è possibile. Finora non ci sono stati mai ricorsi. Sono quelle situazioni in cui per dare un buon esempio si dovrebbe sedere ad un tavolo per discuterne».
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