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07 Marzo 2022 - 07:00
L’arbitro nega un penalty per un fallo su Osimhen: Spalletti si infuria. Primo quarto d’ora positivo, ma i padroni di casa non riescono a creare occasioni e dopo la rete degli ospiti si smarriscono. Delude Insigne
NAPOLI. Niente da fare. Si dice “Mai una gioia”. E purtroppo ancora una volta il Napoli fallisce l’occasione decisiva. Bisogna mettersi d’accordo: se la gara contro il Milan era, appunto, decisiva in senso positivo, deve esserlo anche in quello negativo. E se Spalletti aveva detto che la squadra era al “top”, allora bisogna capire il motivo di una prova così inconsistente. Delusione massima per i 42mila del “Maradona”, col Milan che conquista i tre punti e si aggiudica il primo posto in classifica. I rossoneri sbancano il Maradona con un gol di Giroud e si riprende la vetta della classifica. Il match-scudetto se lo aggiudica la squadra di Pioli soprattutto perchè il tecnico rossonero interpreta la partita meglio di Spalletti e blocca il Napoli in tutte le zone del campo senza consentire agli azzurri di creare neppure un’occasione da gol per tutta la durata dell’incontro. Piu’ determinazione, una maggiore concentrazione e soprattutto un assetto più equilibrato sono le armi che consentono ai rossoneri di vincere lo scontro diretto e di rilanciarsi nella lotta per il primato con l’Inter.
IL NAPOLI comincia dando una grande intensità al suo gioco e nel primo quarto d’ora mantiene costantemente l’iniziativa, chiudendo il Milan nella propria metà campo. La squadra di Pioli, però, prende a poco a poco più coraggio e comincia a comandare le azioni. La differenza tra le due squadre in questa fase della partita consiste principalmente nel diverso contributo che riescono a dare alla manovra i tre giocatori chiamati a sostenere il gioco della punta centrale. Dal lato del Napoli, Politano, Zielinski e Insigne per lunghi tratti risultano assenti dal gioco, non sostengono gli scatti in profondità di Osimhen e neppure danno una mano a Ruiz e Lobotka in fase di contenimento. Il maggiore dinamismo di Messias, Kessie e Leao, dal lato opposto, determinano una maggiore densità nella zona centrale del campo e dunque un predominio rossonero. In ogni caso la gara è tatticamente molto bloccata ed è difficile per entrambe le squadre creare occasioni da gol, tanto è vero che per tutto il primo tempo Ospina e Maignan non corrono alcun rischio. Il Milan trova il gol dopo soli 4 minuti dall’inizio della ripresa. Un tiro di Calabria viene deviato quel tanto che basta per mettere fuori causa Ospina.
LA REAZIONE del Napoli non arriva o almeno non nella misura in cui sarebbe necessario per tentare di recuperare subito la parità nel punteggio. Il Milan copre tutte le zone del terreno di gioco e quando il pallone è nella disponibilità degli azzurri, gli uomini di Pioli chiudono con estrema attenzione e puntualità tutte le linee di passaggio. Spalletti tenta di dare freschezza e velocità al gioco offensivo della sua squadra inserendo Elmas e Ounas al posto di Insigne e Politano e nel quarto d’ora finale, Mertens per Ruiz. Nel finale l’asse della squadra si sposta ancora più in avanti con l’ingresso di Lozano. La squadra di Spalletti aumenta la propria pressione offensiva ma non riesce a scardinare la difesa dei rossoneri. Il Milan si va vedere solo in contropiede e a cinque minuti dalla fine del match Hernandez impegna Ospina con un tiro potente e angolato. La partita arriva alla conclusione senza che la squadra di Spalletti sia in grado una sola volta di creare i presupposti per battere Maignan. Il Milan vince con merito, mentre il Napoli delude ancora una volta
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