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Il Napoli reagisce e allunga nello stadio di Vialli e Sinisa. Avanti di +7 sulle seconde

Il Napoli reagisce e allunga nello stadio di Vialli e Sinisa. Avanti di +7 sulle seconde

Il Napoli si riassesta e, senza fare spettacolo, passa sul campo della Sampdoria (2-0). Rinforza il primo posto tenendo a bada gli inseguitori esaltatisi dopo la sconfitta degli azzurri con l’Inter. Venerdì la Juventus al “Maradona” col carico di otto vittorie consecutive senza prendere gol. Sarà una bella sfida. Vittoria azzurra nonostante la strenua resistenza della Samp, però in dieci dopo 38 minuti (espulso Rincon per un fallaccio su Osimhen). La Samp, terzultima senza avere mai vinto in casa, 10 partite senza segnare, sei volte sul suo campo senza gol, non poteva essere un ostacolo alto. Il Napoli ha riscattato la sconfitta di Milano con una gara più veloce e determinata. Un difetto: 24 tiri, otto nello specchio della porta, appena un gol su azione (il raddoppio su rigore). Contro la Juve non sono ammessi sprechi.

LA PARTITA è cominciata sotto cattiva stella, il rigore di Politano deviato sul palo da Audero (6’): il penalty se l’era guadagnato Anguissa contro Murru. C’è voluto il Var per assegnare il tiro dal dischetto. Obiettivamente, è apparso un rigore più che generoso. E, intanto, la Samp cominciava alla garibaldina con un paio di conclusioni e un tiro insidioso di Verre neutralizzato dai pugni di Meret (13’). Poca cosa perché il Napoli prendeva decisamente in pugno il match comandandolo sino alla fine. Spalletti ha ritoccato la formazione con Juan Jesus e Mario Rui in difesa, sulla mediana Elmas preferito a Zielinski, attacco invariato. Kvaratskhelia ha confermato di non essere ancora nelle migliori condizioni, Osimhen ha portato la squadra in vantaggio, Politano si è esibito senza successo nel solito gioco a rientrare verso il centro. La Samp ha tentato di smorzare la partita di Lobotka marcandolo con Verre, ha difeso a tre arretrando Leris per i raddoppi su Kvaratskhelia e Vieira per contrastare Mario Rui sempre proiettato avanti. Gli accorgimenti doriani hanno avuto scarsa efficacia, comunque la squadra di Stankovic si è difesa con molto ordine, le è mancato l’attacco. La supremazia del Napoli è stata netta, Lobotka sempre capace di guadagnare la posizione per innestare l’offensiva, Anguissa più tonico che a Milano, buon lavoro di Elmas, Mario Rui tra i migliori sino a confezionare l’assist per il gol di Osimhen (19’ il nigeriano bruciava sulla corsa il difensore realizzando con una zampata rapida). Osi è stato il guerriero della partita.

UNA VOLTA in vantaggio e undici contro dieci per l’espulsione di Rincon, il Napoli non ha avuto problemi a tenere in pugno la partita, però troppo lezioso davanti all’area ligure con un palleggio insistito. La Samp, dal canto suo, rannicchiata nella propria metà campo raramente si portava avanti. Con l’uomo in meno si schierava con un 4-4-1 cercando di evitare il raddoppio del Napoli e sperando in qualche sortita fortunata. Ma s’affacciava nella metà campo azzurra dopo un’ora di gioco e senza fare danni. Non è ancora il bel Napoli di prima della sosta, ma è stato sicuro nell’acciuffare la vittoria sia per la pochezza dell’avversario, sia giocando con l’uomo in più per quasi un’ora. E’ stato un Napoli col giro-palla veloce e una buona padronanza della partita. Avversario decisamente inferiore. La Samp ha difeso con grande intensità e il Napoli ha avuto difficoltà a finalizzare vivendo sul minimo vantaggio per oltre un’ora prima del raddoppio su rigore di Elmas (81’): braccio largo di Vieira sul passaggio del macedone per Lobotka. Contro la Juve ci vorrà un Napoli più preciso e concreto sotto rete. Spalletti ha fatto i cambi pensando anche alla partita di venerdì. All’intervallo non rientrava Kim per misura precauzionale, dentro Rrahmani. Poi Lozano per Politano e Zielinski per Kvaratskhelia (63'). Quindi Ndombele per Anguissa (66’), Raspadori per Elmas (87’). Tra i nuovi entrati, il più vivace era Ndombele. Una curiosità: tra i cambi della Sampdoria, Zanoli (l’ex azzurro dirottato a Genova nell’acquisto di Bereszynski) in campo a inizio di ripresa per Murillo che era ammonito. La partita si è chiusa con un commovente coro in omaggio a Vialli. Lo stadio ha voluto ricordare anche Sinisa Mihajlovic. Due giocatori che sono stati nella storia della Sampdoria.

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