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Serie A, Rocchi presenta il fuorigioco semi-automatico. Rocchi: "Fondamentale l'aspetto umano"

Serie A, Rocchi presenta il fuorigioco semi-automatico. Rocchi: "Fondamentale l'aspetto umano"

Il designatore degli arbitri di A e B, Gianluca Rocchi, ha presentato in conferenza stampa l’introduzione del fuorigioco semi-automatico in Supercoppa. Presente in sala anche l'ad Lega Serie A, Luigi De Siervo, così come il responsabile competizioni, Andrea Bucchi.

Primo a parlare l'ad De Siervo.
"Oggi ribadiamo una scelta fatta in tempi non sospetti, siamo stati la prima lega al mondo ad adottare goal line technology e VAR, ora siamo la prima lega al mondo ad adottare il fuorigioco semi-automatico. Questa è la vocazione che abbiamo, in un Paese che fa spesso polemiche inutili, vogliamo dotare gli arbitri dei migliori strumenti possibili. Siamo stati i primi a sperimentarla, l'abbiamo testata mettendo in condizione gli arbitri di prendere confidenza con uno strumento che risolverà tanti dubbi che potremmo continuare ad avere. Oggi cerchiamo di superare questo elemento, abbiamo aspettato che i Mondiali la sdoganassero a livello internazionale".

Dopo De Siervo, parola a Butti.
"È veramente motivo di orgoglio essere la prima Lega al SAOT, per noi è un passo avanti nel miglioramento della competizione, garantiamo una maggior velocità nell'adozione della decisione e in generale mettiamo a disposizione della classe arbitrale uno strumento che le consente di lavorare meglio. Per quello che riguarda il campionato di Serie A, si è deciso che inizieremo a utilizzarlo dalla prima giornata del girone di ritorno, cioè dall'ultima settimana di gennaio. La Supercoppa garantiva la possibilità di partire con una gara secca e quindi era più semplice. Gli arbitri hanno utilizzato offline questa tecnologia nella prima parte del campionato e durante i Mondiali ci sono stati diversi raduni per allenarsi e prendere confidenza con la tecnologia. È uno step successivo del VAR quindi non ha bisogno di autorizzazioni".

Parola a Rocchi.
"Vi porto il saluto del presidente Gravina, tutto quello che facciamo è sotto l'egida della Federcalcio. Ringrazio lui e l'AIA nella persona del vicepresidente Baglioni, senza di loro la parte tecnica non funzionerebbe come dovrebbe. Grazie anche alla Lega Serie A, questo centro ci permette di lavorare al meglio. Abbiamo fatto molto training nella parte iniziale della stagione, condivido la scelta di partire col girone di ritorno: abbiamo preso l'opportunità di partire dalla Supercoppa, non come test ma come gara lancio. Stiamo lavorando molto sull'offline, abbiamo fatto tantissime partite in parallelo utilizzando il semi-automatico. È un aiuto importante per noi, non soltanto a livello di tempo: la prima cosa è l'accuratezza della decisione, poi arriva velocizzare il tempo. All'inizio, essendo uno strumento nuovo, potrebbe esserci qualche ritardo, leggero, rispetto alla normale applicazione del lavoro, ma vedrete che le decisioni saranno più automatiche. Servirà sempre la parte umana, perché VAR e AVAR sono fondamentali: è uno strumento in più, però la formazione di VAR e AVAR è fondamentale. È un passaggio che ci costringerà a utilizzare ancora di più i VAR di alta qualità, uno strumento di altissimo livello va messo in mano a professionisti di altissimo livello. Da quest'anno abbiamo deciso di fare raduni separati ad hoc, ne facciamo alcuni specifici per arbitri e altri specifici per VAR, poi un raduno specifico per gli assistenti. Proprio perché crediamo che la specificità dei ruoli sia una condizione indispensabile e una separazione dei ruoli è fondamentale. questa è la mia idea, fare arbitro e VAR sono due cose diverse e con l'avvento del semi-automatico diventerà ancora di più così".

Ultimo intervento di De Siervo.
"Il famoso caso di Candreva, qui sarebbe stato evidenziato. La camera che non l'aveva individuato era televisiva, queste camere sono sestate per avere il campo coperto nella sua massima ampiezza. È un sistema che si sovrappone a quello televisivo e garantisce una raccolta dei dati ad hoc".

Adesso spazio alle domande. Per Rocchi: in quanto tempo si riesce a individuare qual è il giocatore da valutare?
"Semplicemente, il VAR indica il giocatore che deve essere considerato e stabilisce il punto di rilascio del pallone, poi la macchina indica la linea. È chiaro che se è un giocatore è in fuorigioco non punibile, viene escluso. Il sistema evidenzia chi è più in fuorigioco, resta valido l'aspetto umano. Anche l'impatto è una valutazione che deve fare il VAR: la macchina deve dire se un giocatore è in fuorigioco, ma l'impatto lo valutano VAR e AVAR, nel caso l'arbitro di campo".

Sempre per Rocchi: oggi il momento della partenza del pallone è stabilito da un uomo, dopo sarà deciso dalla macchina o sempre dall'uomo?
"La macchina ha un riconoscimento di base, quello che deve fare il VAR è controllare che il movimento di stacco sia quello corretto, niente di più. Considerate che il sistema in automatico mette direttamente le linee al momento di rilascio. Se ci dovesse essere un piccolo errore da questo punto di vista, perché la macchina può anche sbagliare, il VAR deve controllare sempre. Però la riduzione del lato umano da questo punto di vista è drastico: rimane l'interpretazione".

Che margine ha?
"Ragioniamo a livello di millimetri, non abbiamo la certificazione FIFA come la goal line technology, ma siamo a livello di millimetri. In più la rappresentazione grafica serve ad avere chiarezza, la famosa barriera che vedrete la metteremo e il VAR certificherà su situazioni borderline. Non andremo mai a mettere la linea su due metri di fuorigioco, è tempo perso: faremo vedere un margine di mezzo metro".

Domanda per De Siervo: in termini economici, quanto è costato?
"Non c'è un valore riferibile a questo pezzo, la tecnologia consente di fare un'infinità di cose, è comunque un investimento da oltre un milione di euro, ma parlo di quello relativo alla tecnologia sottostante a questo tipo di intervento".

Domanda per Rocchi: se dovesse arrivare l'indicazione del fuorigioco dall'assistente, viene rivista l'azione?
"È come adesso, è un'evoluzione in positivo di quanto fatto fino a ieri. È semplicemente un upgrade".

Domanda per Rocchi: quali sono le difficoltà che dovete padroneggiare nell'utilizzo di questo strumento?
"Abbiamo lavorato molto sul cercare, quando c'è il punto di rilascio, tutte le camere possibili per trovare il punto di rilascio correttamente. Secondo, valutare la posizione di chi è in fuorigioco a livello oggettivo. Terzo, valutare soggettivamente chi è in fuorigioco punibile tra i giocatori segnalati dalla macchina. Abbiamo fatto molto lavoro per prendere confidenza con la macchina".

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