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Rottura Dela-tifosi insanabile, ma chi ci rimette è il Napoli

Rottura Dela-tifosi insanabile, ma chi ci rimette è il Napoli

NAPOLI. Ormai siamo ai guelfi e ghibellini. Solo che qui non c’è un potere da conquistare. C’è solo il Napoli da tutelare. Ma a quanto pare il bene della squadra del cuore passa in secondo piano. Aurelio De Laurentiis e i gruppi organizzati delle Curve continuano a darsi battaglia dimenticando che si sta vivendo una stagione storica che si porterà a presso questa macchia indelebile. Da una parte c’è il presidente del club partenopeo che praticamente chiuso le porte a bandiere, tamburi e striscioni. Dall’altra gli ultras che non intendono abbassare la testa e subire le decisioni del produttore cinematografico. Al centro ci sono Spalletti e i suoi ragazzi che ancora una volta sono stati costretti a giocare in uno stadio muto. Risultato? Hanno perso tutti. Il Napoli sonoramente contro il Milan. L’ambiente che si è ritrovato in uno stato comatoso che non sta portando da nessuna parte. Come sempre ci vorrebbe una via di mezzo. Che al momento non c’è. Ed ecco che la rottura tra le parti appare insanabile. Non sembra che ci siano i mezzi per potersi incontrare e sotterrare l’ascia di guerra. La pace non esiste. Eppure qualcuno dovrebbe fare da intermediario per far capire a tutti che ciò che conta in questo momento è il Napoli. Gli ultras accusano il presidente di voler fare il primo attore. Adl si è messo in testa di togliere la violenza e la droga dagli spalti con delle maglie strettissime che non consentono a nessuno di entrare anche una bandiera. Poi, però, nel settore ospiti i tifosi delle altre squadre portano di tutto. I sostenitori del Milan, per esempio, hanno portato i loro vessilli, hanno suonato i tamburi e hanno offeso sistematicamente i napoletani. Così come avevano fatto i laziali qualche settimana fa.

I RIMEDI. Qualcosa bisogna pur fare. Nessuno delle parti si rende conto della storicità di questa stagione. Ognuno difende la sua convinzione. E si vedono immagini assurde e anche risse sugli spalti per tappare la bocca a chi vuole tifare. Si deve trovare una figura che faccia da trait union tra le due fazioni. Non possono esistere i guelfi e i ghibellini adesso che si sta arrivando alla metà. Forse Spalletti potrebbe essere l’uomo giusto per far capire al presidente che certe limitazioni non servono in questo momento. Lo stesso allenatore dovrebbe incontrare gli ultras per convincerli a fare il proprio lavoro. E cioè sostenere la squadra. Sono loro l’anima del Maradona. E se vengono meno diventa tutto più difficile. La sconfitta di domenica contro il Milan non è dipesa dal silenzio assordante dello stadio ma forse se si fosse tifato tanto gli avversari avrebbero avuto qualche difficoltà in più. Invece il Diavolo, più forte fisicamente e tatticamente, ha passeggiato liberamente sul tappeto rosso. Per la felicità di Pioli. Sembra di essere entrato in un tunnel dove non si trova la via d’uscita. Non si capisce a che serve tutto questo. Adl fa bene a salvaguardare gli altri fan che vanno al campo ma sta usando un metodo che non sta fruttando. Anzi, sta penalizzando il Napoli. Che è di tutti non solo il suo.

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