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Apoteosi al “Maradona" per il Napoli campione

Apoteosi al “Maradona" per il Napoli campione

Era il giorno più desiderato, sognato. Il 4 giugno 2023 atteso da mesi. Perché c’era la certezza che sarebbe stata, presto o tardi, la data in cui il Napoli avrebbe finalmente conquistato lo scudetto. È accaduto con largo anticipo, tanto da consentire tutti i preparativi per una giornata e una serata indimenticabile. La partita contro la Sampdoria è stata solo la cornice di un evento senza precedenti. Mai, infatti, il Napoli campione aveva ricevuto il trofeo dello scudetto. All’epoca dei primi due, il tricolore era ancora “immateriale”. Ieri al “Maradona” la giornata attesa da mesi: quella della consegna del trofeo, in città già da settimane, e dell’ultima grande festa per lo scudetto. Finisce con Osimhen a suggellare il titolo di capocannoniere e la 26esima rete stagionale; il Maradona a tributare la giusta ovazione alla squadra tornata campione d’Italia 33 anni dopo, e Simeone a festeggiare con la maglia di Maradona. Il Napoli batte la Sampdoria 2-0 nell’ultima di campionato e dà l’appuntamento a settembre con lo scudetto cucito sul petto. Prima della partita Kvara, Osimhen e Kim premiati (con Spalletti): sono loro rispettivamente il miglior giocatore, miglior attaccante e miglior difensore della Serie A. Dopo il fischio finale il tempo di montare il palco e la premiazione che iniziata intorno alle 21. Il ministro dello sport Andrea Abodi e l’amministratore delegato della Serie A De Siervo hanno premiato prima lo staff di Spalletti e poi quello medico. Medaglia anche a tutti i magazzinieri e lo staff della società che accompagna la squadra. Premiato anche il team amministrativo, dall’ufficio stampa a quello del marketing, con tutti i dipendenti della Ssc Napoli che hanno ricevuto la loro medaglia. Per la premiazione alla squadra si è dovuto attendere il collegamento su Rai 2. Poi finalmente è toccato alla squadra. a del presidente, anche l’ad del Napoli. Il primo giocatore a ricevere la medaglia è stato il portiere Idasiak, dopo di lui Marfella e Gollini. Il primo titolare è invece Alex Meret, accolto dal boato dei tifosi: il portiere del Napoli è stato il meno battuto di questa Serie A: solo 28 gol subiti. Entrano i giocatori di movimento: il primo è Bereszynski, seguito da Rrahmani e Juan Jesus. Quindi Ostigard e Kim: per lui ovazione incredibile dei tifosi. Subito dopo ecco Olivera, avvolto in una bandiera dell’Urguay. Dunque Mario Rui. Tocca ai centrocampisti: il primo è Zedadka, poi ecco Lobotka che viene accolto dal boato dei sostenitori azzurri. Dopo lo slovacco arriva Anguissa, al primo titolo in carriera. Ovazione per Zielinski, anche lui con la bandiera polacca in vita. Sorridente Ndombele, che ha raccolto 40 presenze stagionali. Applausi per Elmas, spesso il primo cambio. Infine ecco Demme e Gaetano, che entra in stampelle e raccoglie l’applauso della gente di Napoli. È il momento degli attaccanti: apre la sfilata Zerbin, dopo di lui tocca a Simeone, a segno questa sera con una dedica a Maradona: sorriso enorme per l’argentino. Felicissimo Raspadori, decisivo nella vittoria sul campo della Juventus che ha dato praticamente la certezza del titolo. Poi Politano e Lozano. E infine i due uomini più attesi, Kvaratskhelia e Osimhen: il primo entra con una bandiera della Georgia e manda in delirio il pubblico, il capocannoniere è avvolto dalla bandiera nigeriana e il boato maggiore è probabilmente per lui. Si chiude con Spalletti e capitan Di Lorenzo. Ma la giornata è cominciata prestissimo. La società ha aperto i cancelli dello stadio “Maradona” già dalle 15.30. Un’idea che ha funzionato, visto che nonostante lo stadio assolutamente “sold out” già da molti giorni. L’afflusso, però, è stato ordinato e senza particolari disagi per il traffico. Fuori lo stadio l’atmosfera era quella del 4 maggio (ma anche del 7), come se non fosse passato un mese dal giorno della conquista dello scudetto matematico. E del resto, festa doveva essere e festa è stata. Praticamente lo stadio Maradona era pieno già dalle 16.30, due ore prima del fischio d’inizio. E la festa è iniziata subito, con il Maradona pieno e la musica ad accompagnare l’attesa della partita, che poi non era altro che il succoso antipasto. Nell’intervallo della gara il presidente De Laurentiis ha premiato Giorgio Armani con l’ormai famoso “piede di Maradona”. Premio anche al patron di Acqua Lete, Nicola Arnone, che dopo 18 lascerà la sponsorizzazione della squadra.

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