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«Nessun ripensamento ma non guferò»

«Nessun ripensamento ma non guferò»

Spalletti conferma il suo addio al Napoli: «Ma sembra di essere nel cuore della città che pulsa»

NAPOLI. L’ultima partita al Maradona. L’ultima gara della sua esperienza alla guida del Napoli campione d’Italia. Luciano Spalletti ha salutato nel migliore dei modi la sua gente nella sfida contro la Sampdoria. Osimhen e Simeone ha firmato l’ennesimo successo della stagione. Il ventottesimo per la precisione. Da oggi il tecnico di Certaldo si riposerà. Tornerà in riva al Golfo per ritirare la cittadinanza onoraria e da turista. Di certo non cambierà idea sulla scelta che ha fatto. E lo conferma al termine dell’incontro con la Doria. «Non si hanno i ripensamenti - ha chiarito l’allenatore toscano -. Io devo essere fedele a me stesso. È una decisione che ho preso. Faccio 10 metri indietro, apro il cancellino e li vedrò in tribuna. Farò il tifo per loro. E io non gufo (ride ndr). I ragazzi, al di fuori del calcio, potranno chiedermi ciò che vogliono. È triste salutarli ma la vita del calcio è così». La più grande ovazione della serata di ieri c’è stata per Spalletti. A prescindere dalla sua scelta, resterà nei cuori di un popolo che lo ringrazierà a vita per ciò che gli ha regalato in questa stagione appena conclusa. «È una roba incredibile - ha chiosato il tecnico - . Da questa parte qua si riceve tutta questa felicità, questa passione. Diventa difficile gestirla perchè è troppa. Ma loro sono generosi, bisogna lasciarli esprimere i loro sentimenti. Sembra di essere nel cuore di Napoli che pulsa». A Udine, dopo la conquista dello scudetto, Spalletti ha pianto. E si è emozionato varie volte fino a ieri sera. Anche al concerto di D’Alessio, portato in trionfo dalla gente napoletana, ha mostrato qualche lacrima. «Basta una volta. Però ti emozionano. Diventa difficile poter essere al suo livello. Noi dobbiamo restituire quello che loro ti danno. Poter dare questo amore che ricevi diventa impossibile». De Laurentiis dovrà trovare un degno sostituto di Spalletti. Lucianone lascia un vuoto incredibile ma bisogna guardare avanti. Il presidente ha fatto molto telefonate per cercare il nuovo allenatore. Magari Spalletti potrebbe dare un consiglio: «Consigli ad un collega diventa difficile perché ognuno vede il calcio a modo proprio. Gli direi di fidarsi di questi ragazzi, che facciano anche da soli a far scorrere la palla perchè sarà un bel vedere». Spalletti vorrebbe prendersi un anno sabbatico ma ci potrebbe essere qualcosa di diverso: «Una nazionale sarebbe davvero una bella soluzione. Ma anche allenare una formazione di giovani. È bello sentire le sensazioni dello spogliatoio».

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