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Ecco Rudi Garcia: obiettivo è continuare a vincere

Ecco Rudi Garcia: obiettivo è continuare a vincere

"Che regalo mi aspetto da De Laurentiis? Il primo regalo è essere qui a Napoli. Col presidente ci siamo trovati sulle ambizioni". Sono le prime parole di Rudi Garcia, presentato oggi al Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte come nuovo allenatore del Napoli. "Voglio fare i complimenti al presidente e alla squadra per quello che hanno fatto. Quando sono arrivato in città ho visto tutte queste bandiere, questi striscioni, mi sono reso conto che la città è molto fiera della sua squadra e il mio obiettivo è far sì che continui a esserlo anche in futuro". "Il sogno è vincere dei trofei, sono qui per questo".  "Questa è una squadra che ogni anno deve giocare la Champions ed essere una squadra importante in Italia", ha aggiunto il tecnico francese. "Io non ho paura di niente, ai giocatori la vittoria in campionato deve dare tanta fiducia. Ma quando inizia la nuova stagione si riparte da zero e devono dimenticare quello che hanno fatto. Devono restare umili, perché ci sarà tanto lavoro da fare. Io ho visto una squadra che giocava bene e difendeva tutti insieme, la rosa è ampia e questo è importante per risolvere le partite anche dalla panchina". "Quando arrivi in una squadra che ha vinto lo scudetto, l'obiettivo è ripetersi ma non sarà semplice. I giocatori devono sapere di dover dare di più. Non farò rivoluizioni, ma metterò comunque il mio tocco".

"Ho sposato il progetto sportivo, volevo solo essere sicuro che il presidente voleva vincere dei trofei. So che se un giocatore ha un'offerta alla quale non si può rinunciare va via ma nessuno è insostituibile. Ho fiducia nel presidente, nella squadra mercato: ci sono giocatori che hanno fatto benissimo la scorsa stagione che nessuno conosceva, faremo di tutto per fare una bella squadra" ha aggiunto Rudi Garcia. "Se i giocatori sono motivati come me, saremo una squadra tosta, che lotta. Quando hai vinto puoi addormentarti ma sarò lì a mettere la sveglia, pronto a far crescere tutti", ha aggiunto il tecnico francese ex Roma, che a distanza di sette anni dalla sua avventura giallorossa trova un calcio italiano che "è tornato in alto, in Europa e nel mondo. Questa è una bellissima cosa. Speriamo di portare in alto in Europa i colori del Napoli la prossima stagione".

Dal canto suo De Laurenitiis ha aggiunto che Garcia è a Napoli per continuare a vincere. «Lo scudetto è stato un fatto iniziatico, che avevano cercato di anticipare negli anni precedenti e finalmente ce l'abbiamo fatta. Speriamo che non sia un caso ma l'inizio di un percorso che una città come Napoli merita. Adesso il nostro obiettivo è provare a ripeterci. E speriamo anche di arrivare in finale di Champions, ci metterei la firma» ha aggiunto De Laurentiis. "L'ho detto da tempo che Osimhen deve rimanere. Se arrivasse un'offerta irrinunciabile per quanto riguarda la salute del Napoli, che è cara a tutti, vedremo e valuteremo" ha precisato De Laurentiis. "Il 5 giugno ho iniziato a pensare al nuovo allenatore, per trovarlo ci ho messo 11 giorni. Ho iniziato a selezionare chi giocava con successo con il 4-3-3. Per me era fondamentale lasciare l'assetto attuale. Volevo trovare un allenatore che con il 4-3-3 ha fatto strike: dopo aver visto che Rudi per due volte a Roma è arrivato secondo e che il primo anno aveva iniziato con 10 vittorie di fila, ho pensato che questo signore facesse al caso nostro. Poi ho visto anche che con il Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions, e sapete quanto tengo alla Champions, anche se è un torneo al quale sono contrario per come è organizzato. La Champions è un parterre che mi permette di aumentare la riconoscibilità e l'importanza del brand Napoli nel mondo. Poi abbiamo sempre giocato il ruolo dell'innovatore. Avete visto che l'ho fatto anche con lo sponsor tecnico. Cerchiamo di cambiare questo calcio, ma non è facile: bisognerebbe cambiare il cervello di troppe persone".

"Da parte mia c'è una fiducia immensa in Garcia perché l'uomo ha già dato, non deve dimostrare a Napoli chi è. Secondo me dobbiamo restare tutti calmini, lasciarlo lavorare senza ansia e senza fretta, senza mettere dei limiti. Poi c'è una bellissima canzone che dice: 'Sarà quel che sarà'" ha aggiunto il presidente. "Del mister mi ha colpito la sua spontaneità e la sua immediatezza -aggiunge De Laurentiis-. Sembrava che ci conoscessimo da tempo o che, idealmente parlando, ci fossimo già conosciuti in passato. Mi sono trovato in una situazione in cui non c'è stata alcuni difficoltà. Ho mostrato solo ai suoi avvocati quello che ci chiedevano. Con lui c'è stata una immediata e cordialissima intesa. Io sono nato il 24 maggio, lui era ancora sotto l'influenza del segno dei gemelli: come avrei potuto sbagliarmi? Sentivo che era una scelta giusta".

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