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09 Ottobre 2023 - 09:15
Splash. Tonfo. Fiorentina spettacolo al Maradona. Napoli annichilito (1-3). Fallita clamorosamente la terza vittoria consecutiva. Il Napoli esce dalla zona-Champions, ora è quinto. Surclassato dai viola in ogni zona del campo, il Napoli esce a pezzi dal confronto. Ostigard è l’unico azzurro a salvarsi nella bufera viola e questo dettaglio dà il senso della disfatta azzurra. La maglia halloween ha portato male. La Fiorentina ha dominato per tutto il match. Il Napoli ha rincorso male e inutilmente. I viola andavano veloci al doppio degli azzurri. Pressing a tutto campo. Sotto la pressione toscana ogni giocatore napoletano perdeva immediatamente la palla. Il diciannovenne Kayode ha cancellato Kvaratskhelia, ma nessun azzurro ha avuto mai la meglio sull’avversario. Neanche Osimhen. La Fiorentina ha giocato con un play basso (Arthur) e uno alto (Bonaventura). Il centrocampo del Napoli non ci ha mai capito niente. Garcia ha cambiato modulo tre volte finendo con quattro attaccanti (4-2-4: Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone, Lindstrom) quando, a un quarto d’ora dalla fine, si è trovato sotto 1-2. La Fiorentina è andata ancora in gol in contropiede nei minuti di recupero. Italiano inizia con soli quattro giocatori (Terracciano, Kayode, Quarta e Bonaventura) in campo giovedi per tutta la partita di Conference League, linea mediana con Athur e Duncan che hanno giocato metà partita contro il Ferencvaros, lascia fuori il folletto argentino del gol Nico Gonzalez (che entra al 73’), copre con Brekalo la fascia dove duettano Di Lorenzo e Politano, mette Nzola e non Beltran punta centrale. Garcia schiera la squadra dei moschettieri, i titolarissimi, in pratica la stessa squadra (conferma di Olivera, in panchina Mario Rui) che ha giocato contro il Real Madrid e, rispetto ai toscani, ha avuto due giorni in più di riposo dopo l’impegno in Champions. Nel primo tempo la Fiorentina è una trottola. Nelle coppie che si formano (Duncan-Anguissa, Bonaventura-Lobotka, Arthur-Zielinski) i viola hanno la meglio. Pressing alto del toscani che invadono la metà campo napoletana con molti uomini sganciando i difensori Quarta e Parisi. Il Napoli è preso in mezzo dal palleggio veloce della Fiorentina subito in gol, come usa nei primi tempi delle partite: palo di Quarta sul cross da destra e rete di Brekalo tra le gambe di Meret (7’). Si mette male una partita in cui il Napoli appare inferiore. L’impeto della Fiorentina è feroce. Gli azzurri non riescono a tenere palla sotto la pressione degli avversari. Era cominciata con un tiro alto di Di Lorenzo (5’), poi una gran conclusione di Lobotka, centrale, sventata da Teracciano (28’). Ma era la Fiorentina ad essere pericolosa in attacco. Cambiavano le coppie dopo l’infortunio di Anguissa (31’ entrava Raspadori). Garcia, dovendo rimontare, rinunciava a un cambio ruolo per ruolo (Cajuiste), preferendo avere con Raspadori una chance offensiva in più. Cambiavano le coppie: Garcia raccomandava a Raspadori di non mollare Arthur, play basso con Bonaventura play alto, Zielinski su Bonaventura, Lobotka con Duncan. Il Napoli accennava a un 4-2-3-1. Osimhen restava isolato tra i due centrali viola con Arthur che arretrava per dar man forte ai due difensori. Il diciannovenne Kayode non mollava Kvaratskhelia. E Parisi riduceva le incursioni di Politano. Solo un errore dei toscani concedeva al Napoli il pareggio. Retropassaggio di Parisi al portiere, si inseriva Osimhen sul quale il portiere faceva fallo da rigore. Dal dischetto stavolta andava Osimhen, sicuro, ed era 1-1 alla fine del recupero del primo tempo. Nella ripresa era sempre la Fiorentina a menare la danza. Palo di Ikonè (51’) e gol di Bonaventura (64’). Tra i due episodi, Terracciano sventava una incursione di Osimhen (59’ il nigeriano si inseriva in una maldestra rimessa laterale di Kayode al suo portiere). Garcia riequilibrava la squadra con Cajuste per Politano (57’). Ma La Fiorentina continuava ad andare al doppio della velocità degli azzurri. Napoli kappaò. Cambi forsennati di Garcia (76’ Lindstrom per Lobotka, Simeone per Osimhen, Gaetano per Zielisnski). Ma non era questione di cambi. Mostruosamente superiore la Fiorentina che fissava il 3-1 con Nico Gonzalez al 94’.
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