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“Maradona" sold out, il Napoli prova a chiudere in bellezza

“Maradona" sold out, il Napoli prova a chiudere in bellezza

Operazione Lazzaro, alzati e corri nel Napoli di questi tempi grami, già sei sconfitte, quattro al Maradona, peggior difesa fra le prime dieci squadre del campionato, Osimhen fermo a 7 reti in dodici partite e ora lontano, squalificato e viaggiatore in Africa, la zona Champions a quattro punti, Mazzarri in evidenti difficoltà a tirar su una truppa che, scudetto sulle maglie, non avverte neanche l’orgoglio di lottare, campioni d’Italia affondati al settimo posto. In queste condizioni, e dopo la sconfitta di Roma con gli azzurri consegnatisi alle astuzie tattiche e fisiche della squadra di Mourinho, il Napoli affronta stasera il Monza a Fuorigrotta con sei giocatori indisponibili, gli squalificati Osimhen e Politano, gli infortunati Lobotka, Natan, Olivera, Demme, il morale e la classifica sotto i tacchi. Nello smarrimento che ha preso il Napoli c’è da temere ogni partita e ogni avversario. Il Monza è squadra sbarazzina, in difficoltà negli ultimi sei turni, una sola vittoria, 1-0 al Genoa, battuta da Fiorentina, Milan e Juventus in un percorso diventato difficile contro le big dopo la sequenza di undici partite (16 punti) per una tranquilla posizione di centro-classifica. Per un Napoli a corto di giocatori e alla ricerca di una nuova dimensione sarà avversario comunque insidioso. Poiché di tecnica non si vince più, bisogna fare ricorso al temperamento, alla grinta, alla lotta su ogni pallone. Il Napoli di Spalletti costruito sulla “grande bellezza” del gioco non era una squadra fisicamente forte e di grande carattere. Tutto filava liscio per il gioco spumeggiante mandato a memoria. Non c’era bisogno della forza, dell’impegno agonistico elevato. Ora sono necessari soprattutto con una formazione di emergenza per le assenze. L’obiettivo è il quarto posto per il prestigio e i soldi della Champions. C’è un mucchio selvaggio per la quarta posizione. Il Napoli può farcela, i rivali non sono assolutamente superiori, dalla Fiorentina alla Roma, dall’Atalanta alla Lazio, allo sesso Bologna in un periodo sfolgorante. Non si dovrebbero buttar via soldi al mercato di gennaio che non offre giocatori che possono incidere pesantemente. Un centrale di difesa di grande esperienza, un leader com’era Albiol, sembra necessario visto che il reparto arretrato azzurro sbanda. Per il resto, i nomi che si fanno non cambierebbero nulla e, comunque, c’è da pensare al Napoli della prossima stagione e con un nuovo allenatore. Sarebbe un errore anticipare acquisti senza le indicazioni della nuova guida tecnica. Il Napoli ha già sbagliato quest’anno prendendo giocatori non pronti come Natan, Lindstrom, Cajuste con una spesa esagerata, poco meno di sessanta milioni. Mazzarri, anche se un po’ … invecchiato, è allenatore di esperienza e può rimettere in riga la squadra. Durante le prime due settimane di gennaio avrà più tempo per affinarne la condizione fisica e la parte tecnica, dovendo anche tenere conto dell’assenza di Osimhen e Anguissa, impegnati in Coppa d’Africa. Spazio finalmente a Raspadori, che dovrebbe essere un punto fermo del Napoli futuro, e a Simeone sollecitandone l’entusiasmo che appare un po’ calato. La lotta per conquistare una nuova partecipazione alla Champions è un motivo forte per scuotersi. Kvaratskhelia resta il “pezzo forte” di questo momento difficile a patto che il georgiano non continui a volere ricevere la palla tra i piedi contro uno, due, tre avversari, ma aggredisca lo spazio e detti la profondità. Il ritorno di Mario Rui lo agevolerà.

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