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18 Gennaio 2024 - 07:30
Più partite, più soldi. Il calcio italiano, sotto il giogo di cinque miliardi di debiti, raschia il fondo del barile e inventa una Supercoppa con tre partite, laggiù in Arabia Saudita che paga 23 milioni per ospitare la manifestazione, ma è troppo lontana per mobilitare i sostenitori delle quattro squadre (vigorosa protesta degli ultras napoletani).In campo a Riyadh, due semifinali e finale, le formazioni protagoniste della stagione 2022-23: i campioni d’Italia (Napoli), la vincitrice della Coppa Italia (Inter), la finalista di Coppa Italia (Fiorentina) e la seconda classifica in campionato (Lazio). Chi vince il trofeo incassa otto milioni. Stravolto il campionato, le quattro squadre che giocano in Arabia Saudita salteranno il prossimo turno di domenica 21 recuperando in febbraio: Sassuolo-Napoli e InterAtalanta mercoledì 28, danneggiata in qualche modo la formazione nerazzurra nella corsa-scudetto con la Juventus. Non è solo una Supercoppa negata ai tifosi. Non vedrà in campo molti protagonisti dei successi della stagione scorsa. Il Napoli senza Osimhen e Anguissa è il club più colpito. Favorita l’Inter con Simone Inzaghi che di Supercoppe ne ha già vinte quattro. Il Napoli, benché incerottato fra assenze e infortuni, ci arriva sullo slancio del successo sulla Salernitana, vittoria inseguita sino all’ultimissimo minuto (107’ di gioco effettivo con i recuperi), lieve segnale di una migliorata tenuta fisica e riscoperta di Demme. I segnali di riscossa sarebbero tornati utili rigiocando subito in campionato. La Supercoppa a Riyadh, all’Al-Awwal Park Stadium 25mila posti dell’Al-Nassr, la squadra di Cristiano Ronaldo, diventa un intralcio. Il Napoli può cavarne poco nelle condizioni in cui è. Sembra tagliato fuori dal successo finale. Napoli-Fiorentina oggi, prima semifinale, domani Inter-Lazio, potrebbe dire qualcosa sullo stato di salute degli azzurri. Soprattutto se il gruppo ha ritrovato solidarietà nello spogliatoio e voglia di battersi. Kvaratskhelia resta il giocatore che può dare vigore offensivo. La presenza di Simeone a fianco di Mazzarri nella conferenza-stampa di Riyadh fa pensare che il Cholito sarà il centravanti contro la Fiorentina con l’impiego di Raspadori in corso di partita. Sullo sfondo di una squadra perdutasi permane il mistero più mistero, Lindstrom, costato 30 milioni, una diecina di apparizioni senza un ruolo preciso, spesso esterno destro mentre il danese è un trequartista. Molte cose vanno messe a punto e c’è bisogno di chiarezza di idee. Tre mesi fa, in campionato, la Fiorentina strapazzò al Maradona il Napoli di Garcia con i gol di Brekalo, Bonaventura e Nico Gonzales. La Fiorentina detiene il quarto posto (tre punti avanti al Napoli) cui puntano i “resti” della squadra-scudetto. A Riyadh sarà un confronto per misurare le chance del Napoli, pur con le assenze pesanti di Osimhen e Anguissa. Il Napoli è pronto a rimontare? In Arabia Saudita, De Laurentiis è con la squadra. Sta conducendo una campagna-acquisti destinata a rimettere numericamente a posto la “rosa” dopo la partenza di Elmas, gli infortuni, le cessioni in atto (Zanoli, Zerbin), gli scontenti (Zielinski pensa già all’Inter) e le sirene arabe (l’Al-Shabab offre sette milioni l’anno a Politano). Ed ecco Ngonge dal Verona e Traorè dal Bournemouth, giovani attaccanti. Corteggiato il trentenne Barak, centrocampista della Fiorentina. Inseguiti Nehuén Perez dell’Udinese e Arthur Theate in sosta al Rennes per il ruolo di difensore, il più urgente da coprire. Si tratta di toppe per la stagione in corso, non si intravvede un concreto progetto futuro con un nuovo allenatore tutto da scoprire.
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