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Stadio, De Laurentiis insiste per Bagnoli

Stadio, De Laurentiis insiste per Bagnoli

NAPOLI. Aurelio De Laurentiis insiste per Bagnoli, e non per il futuro centro sportivo, ma per il nuovo stadio. Il patron, intervistato a Radio Napoli Centrale, ci tiene a spazzare via le voci di “infattibilità” del progetto, che invece rilancia bocciando con decisione la pista preferita dal sindaco Manfredi, quella del restyling del “Maradona”. «Mi sembra molto strano che il sindaco, che è una persona intelligente, continui a parlare del Maradona aspettando una mia proposta - ha detto il presidente - non potrà essere oggetto per il Calcio Napoli per il futuro perché abbiamo fatto un approfondimento totale con dei sopralluoghi e abbiamo scoperto che qualsiasi tipo di operazione di ristrutturazione comporterebbe che la squadra giochi un paio di anni in un’altra città». Stadio a Bagnoli, la pista più complicata, che porterebbe alla chiusura del “Maradona”. Non una cosa da poco. «Non sono interessato al Maradona? Capiamoci, vuole la città di Napoli partecipare agli Europei? Il sindaco di Napoli deve immaginare questo, oppure vogliamo penalizzare i napoletani portando a 30-50km lo stadio? Mi sembra una follia, dal momento in cui Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni, e lo Stato solo ora si è interessato con Invitalia, il cui amministratore delegato è il nipote del presidente della Repubblica Mattarella, e dove il ministro Fitto ha preso in prima persona la responsabilità del progetto, affidandolo ad un commissario come il sindaco di Napoli quale garante di tutto». Le perplessità sono tutte per gli atavici problemi legati alla bonifica di Bagnoli. «Le bonifiche dovrebbero terminare tra il 2025 e il 2026. Ci sarebbe spazio per tutto, tennis compreso. Io sono un imprenditore puro, non ho bisogno di finanziamenti altrui. Con 65 ettari a disposizione ci vorrebbero tanti parcheggi, uno stadio da 50-60mila posti che possa fare concorrenza agli altri stadi del mondo. I trasporti sono un falso problema, che differenza c’è tra piazzale Tecchio e Bagnoli? Anche sul piano del bradisismo, con quello ed il Vesuvio siamo nelle mani del Signore altrimenti non faremmo nulla a Napoli. Fuori da Castel Volturno? Le vie del Signore sono infinite».

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