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08 Giugno 2024 - 11:01
NAPOLI. La firma sul contratto e poi una mini-intervista ai canali social del Napoli pubblicata ieri. Antonio Conte, comodamente seduto su una poltrona della Filmauro, parla per la prima volta da allenatore azzurro. È molto emozionato il tecnico salentino. Nonostante abbia avuto un passato importante (Juve, Inter, Chelsea e Tottenham), questa scelta gli fa battere il cuore. Ha dei bei ricordi dell’allora San Paolo oggi stadio Maradona. Fu proprio a Fuorigrotta che segnò il primo gol in Serie A. In quel NapoliLecce marcava il grande Diego. Conte non vede l’ora di cominciare. Ha voglia di indossare la tuta e insegnare il suo metodo calcistico ai calciatori partenopei. Fosse per lui inizierebbe già domani la fase di preparazione. Manca poco più di un mese all’inizio del primo ritiro a Dimaro Folgarida ma non ce la fa più ad aspettare. Rinuncerebbe volentieri alle vacanze ma ci andrà perché poi sarà dura per tutti. Chi lo conosce sa che una volta entrato nel mood degli allenamenti diventa un’altra persona. Non conosce più questo o quel calciatore. In mezzo al campo si va per sudare, combattere, giocare, segnare e provare a vincere. Non esistono vie di mezzo. C’è solo una strada per poter andare d’accordo con lui. Ed è per questo che manda un messaggio forte e chiaro a tutti: «Ai tifosi c’è da dire una sola cosa, ma non solo ai tifosi, a tutto l’ambiente napoletano: amma faticà!».
L’ATTRAZIONE. Conte ha sempre avuto un debole per il Napoli. Da uomo del Sud fu costretto ad emigrare al Nord per cominciare a vincere qualcosa. Ma chi nasce nel Meridione non dimentica il calore della gente. L’entuasiamo napoletano, poi, è noto in tutto il mondo. «Se mi dicono Napoli - ha proseguito il salentino - mi vengono in mente tante cose. Una delle città più belle al mondo. Il popolo napoletano è un popolo di passione. So che sarà una bellissima esperienza, calcistica e di vita, e ho grande entusiasmo di viverla. Avendo l'opportunità di fare questo mestiere, vivere un’esperienza al Napoli è unica e chi ha il privilegio di farlo deve farlo».
IL RICORDO. Sarà bello poter entrare al Maradona da allenatore del Napoli. In carriera, sia da calciatore che da tecnico, Antonio Conte è sempre stato un nemico. Al campo di Fuorigrotta è legato un passaggio importante del suo passato da calciatore. All’epoca in azzurro c’era il calciatore più forte al mondo. Un certo pibe de oro che vinceva gli scudetti da solo e anche i Mondiali. «Lo stadio Maradona - ha ricordato Conte - mi evoca un bellissimo ricordo: NapoliLecce, quando ebbi il privilegio di marcare Maradona. Abbiamo perso 3-2 alla fine, ma il ricordo più grande è quello del mio primo gol in Serie A, nella partita in cui marcavo Maradona. Per me fu una grandissima soddisfazione». Conte intorno il 10 agosto dovrebbe già mettere piede al Maradona per la Coppa Italia. Sicuramente si ritroverà di fronte una grande presenza di pubblico. I tifosi sono così desiderosi di poterlo sostenere che non si perderanno l’occasione di andare subito allo stadio per il suo esordio ufficiale da allenatore del Napoli.
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