Lega Calcio, Micciché eletto presidente: «Torneremo grandi»

È Gaetano Micciché il nuovo presidente della Lega Calcio. L’esperienza quasi ventennale di banchiere di sistema ha invece persuaso i venti club a eleggere all’unanimità con acclamazione il presidente di Banca Imi, la banca d’investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, che entrerà in carica non appena si chiuderà il commissariamento, fra due mesi, al massimo 90 giorni, ha chiarito il n.1 del Coni, che intanto ha completato la riforma dello statuto con l’introduzione (ha votato no solo il Napoli) della maggioranza semplice dalla terza assemblea elettiva. L’obiettivo della riforma avviata durante il commissariamento Tavecchio è rendere piu’ snello e moderno l’iter decisionale di una Lega che di rado decide compatta (lo scrutinio segreto è stato accompagnato dalle dichiarazioni pubbliche di voto per insistenza di Baldissoni della Roma), come sa anche Miccichè. Per il banchiere classe ‘50, palermitano da oltre 30 anni a Milano, la bussola della Lega sarà proprio il nuovo statuto. Avrà un ruolo istituzionale e politico e non a caso ha chiesto la nomina di un ad (la figura operativa) all’altezza. Difficilmente arriverà nell’assemblea del 27 marzo, a Roma nella sede del Coni. Spiega Miccichè, convinto che «Il calcio debba diventare una realtà sempre più grande dove perseguire gli interessi di tutti». Promette «Serietà e capacità di coinvolgere tutte le squadre, stakeholder, stampa, tifosi, sponsor, organizzatori di eventi ». E fissa non solo «Obiettivi quantitativi per fare aumentare ricavi e profitti delle società" di calcio, ma anche “qualitativi”. La Spagna ha grandi campioni, Inghilterra e Germania grandi squadre, ma in Italia abbiamo qualcosa di unico, grandi squadre e grandi città: mettendo a fattore comune questi fattori possiamo giocarcela con tutti».