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la conferenza live
13 Luglio 2024 - 14:58
Conte in conferenza
DIMARO FOLGARIDA. Due giorni e mezzo di lavoro e prima conferenza stampa in ritiro di Antonio Conte. Lavora duro il tecnico azzurro assieme a tutto il Napoli presente a Dimaro Folgarida. Si suda sul campo di Carciato. Non ci sono soste e neanche sconti. Si corre sempre e comunque.
«Soddisfatto del mercato fino adesso fatto? Stiamo dando dimostrazione di avere una situazione chiara. È giusto che per un club come il Napoli operare sia per il presente che per il futuro. Sono arrivati tre giocatori nuovi. Marin è giovane e di belle prospettive. Buongiorno stesso discorso. Inevitabile che si lavora anche sul presente. E c'è stata l'occasione per Spinazzola e l'abbiamo colta. Stiamo facendo un mercato giusto. Che sta facendo il Napoli».
Le scorie dell'anno scorso ci sono?
«Certo. Per ciò che mi riguarda ho cercato di metterci una pietra sopra. Però ho anche detto che non dobbiamo dimenticare la scorsa stagione. Ci deve far diventare gente più esperta. Il passato deve andare nel cassetto ma nell'eventualità degli stessi errori lo tiriamo fuori».
Il Napoli arrabbiato. Li sta vedendo gli occhi arrabbiati?
«Ho trovato dei calciatori molto responsabili. Che giustamente hanno capito gli errori che sono stati commessi. Quando abbiamo vinto due anni fa abbiamo vinto tutti. Quando si è perso abbiamo perso tutti. C'è più esperienza. Hanno capito».
Osimhen si è presentato carico e dentro la preparazione...
«In questa fase dopo che io ho firmato con il Napoli è stato difficile allineare tutto. Rimettere il Napoli al centro di tutto. Abbiamo fatto passi in avanti. Mi sono espresso molto chiaramente e difficile si va contro una visione. Osimhen è un professionista. Stiamo parlando di un top player. Ho parlato con lui e sa benissimo quello che ho detto in presentazione. Non è cambiato nulla. Sa bene che essendo un calciatore del Napoli deve lavorare. Vediamo questo accordo come andrà a finire. Ha voglia di lavorare. Conta il presente».
Agenzie di betting danno il Napoli terza squadra per la vittoria dello scudetto. Che pensa?
«Il gap è stato netto. Quando si fanno dei pronostici e delle previsioni bisogna essere ragionevoli. Sappiamo che c'è il distacco, in più è andato via Zielinski che è andato a rinforzare l'Inter. Non sappiamo come andrà a finire il mercato. Potremmo perdere il giocatore più forte. Fossi all'agenzia delle scommesse rivedrei tutto. Accetto le pressioni, quello che dobbiamo fare lo facciamo fare agli altri. L'anno scorso abbiamo fatto una annata assurda e abbiamo il dovere di tornare nelle Coppe».
Come sta vivendo il ritiro?
«Sto in mezzo alla gente, non mi capitava da tempo. Sono tornati indietro nel tempo come ad Arezzo, a Siena, a Bari stesso. Dove andavi in ritiro in montagna. Sono emozioni forti. Ho rivisto un po' il percorso mio. E in albergo c'è la foto del mio Siena in ritiro proprio qui a Dimaro».
Qual è stata la sua attività principale?
«L'annata che c'è stata sicuramente è stata inaspettata dove comunque chi più chi meno ha fatto errori. Ho parlato della gestione della vittoria è diverso quando arrivi secondo o terzo. Bisogna poi cercare di maneggiare con cura l'anno dopo. Allo stesso tempo è difficile gestire le delusioni. Ci può essere l'eccesso in negativo. C'è stato un momento che c'era tanta negatività. Il presidente è stato il primo ad essere deluso. Non può essere stato tutto sbagliato. Non andava buttato tutto. Anche perché ci sono dei valori che non posso sparire da un anno all'altro. Ecco il lavoro di allineamento di tutti. Si è instaurato un rapporto molto diretto dove io dirò sempre ciò che penso. Sia che sia giusto o sbagliato per il bene del Napoli calcio. L'obiettivo era non distruggere tutto. Allora dico no cerchiamo di essere equilibrati perché ci sono cose di valore che devono essere tenute».
Ha vinto lei con la permanenza di Di Lorenzo e Kvara...
«Il presidente mi aveva promesso questo ed è stato così. Il grande merito della permanenza di Di Lorenzo e Kvara va al club. Stiamo parlando di due ragazzi perbene. Di Lorenzo si era legato a vita. Torniamo al discorso della grande delusione. Ho riportato equilibrio nella delusione. Ho fatto capire che non si doveva buttare tutto all'aria».
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