Lobotka e Anguissa sono di nuovo i pilastri del Napoli

NAPOLI. Ben venga la competitività. Se Lobotka ed Anguissa sono tornati ad essere quelli di una volta perché hanno capito che alle loro spalle ci sono Gilmour e McTominay che non vedono l’ora di soffiargli il posto allora Conte può stare sereno. Naturalmente non sarà stata solo la presenza in panchina dei due scozzesi a far migliorare le prestazioni di Stanislav e Zambo. Hanno nelle corde le qualità giuste per essere i migliori. Ma contestualmente alla convocazione dei britannici entrambi i centrali hanno dato molto di più. Per la felicità del proprio allenatore che proprio non riusciva a capire perché due elementi del genere non riuscissero ad imporsi come ai vecchi tempi. A quanto pare la paura fa novanta. tutti uguali.

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«Nessuno deve sentirsi sicuro del posto fisso», ha detto l’allenatore salentino prima della partita con il Cagliari. Ogni calciatore sa che per andare in campo deve dare tutto durante la settimana dimostrando di non calare mai. Appena lo fa c’è qualcuno alle sue spalle che ne può approfittare. Ed ecco che Anguissa è tornato ad essere il totem dell’anno del tricolore con Spalletti in panchina. Ha coperto tutte le zone e fino alla fine ha rincorso gli avversari. Non è stato sostituito da McTominay. Conte ha preferito schierare lo scozzese al posto di Kvara. Un segnale forte per Frank. Lobotka, invece, è stato sostituito perché era ammonito e per il fatto che aveva dato praticamente tutto. Ora, però, bisogna continuare su questi ritmi. Guai ad abbassare la guardia. Magari a Torino si deciderà di giocare con un altro centrocampista per evitare di perdere troppo equilibrio. Ma al momento i titolari sono sempre Lobo e Frank.

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