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AL "MEAZZA"

Il Napoli pareggia in casa dell'Inter e salva il primo posto solitario

A McTominay risponde Calhanoglu, che poi sbaglia un rigore

Il Napoli pareggia in casa dell'Inter e salva il primo posto solitario

Con autorevolezza, grande difesa, un pizzico di fortuna (sul palo il rigore di Calhanoglu), Meret strepitoso (in ritardo sul gol del pareggio nerazzurro, ma poi tre volte protagonista), il Napoli impone il pari all’Inter (1-1) nel big-match di San Siro e resta primo in classifica, prima della nuova sosta, davanti a Inter, Atalanta, Fiorentina e Lazio a un punto.

Il Napoli è stato splendido protagonista e ha concluso la gara in attacco mancando il colpaccio con Simeone che al 94’ batteva alto il pallone della vittoria azzurra che sarebbe stata meritata. L’Inter ha fatto poco per dimostrare d’essere superiore al Napoli. Ha attaccato inutilmente e, quando è riuscita a trovare il varco giusto, è stata respinta da Meret.

Il Napoli ha bloccato l’Inter con una difesa massiccia (4-5-1) e Conte ha vinto la sfida tattica con Inzaghi. Ma il Napoli è stato anche capace di ripartire e insidiare più volte la porta di Sommer. Finché è stato in campo, Lukaku ha giocato con grande partecipazione allungando tre volte la palla a Kvaratskhelia invitandolo al gol. Rrahmani su Lautaro e Buongiorno su Thuram hanno concesso nulla agli avversari. Nei confronti diretti a centrocampo (Anguissa-Mkhitaryan, McTominay-Barella) gli azzurri hanno retto magnificamente. Gilmour è stato a ridosso della difesa, così come Calhanoglu giocava molto arretrato. Grande impegno di Kvaratskhlia senza trovare però lo spunto vincente.

Il Napoli ha tenuto in scacco l’Inter per l’intera partita reggendo nei periodi in cui i nerazzurri avevano l’iniziativa e poi riversandosi pericolosamente nella metà campo milanese.

Inzaghi puntava molto su questa partita col Napoli e schiera mezza squadra “fresca” rispetto alla formazione di mercoledì in Champions contro l’Arsenal. Contro gli inglesi, Dimarco ha giocato pochi minuti finali; Barella, Mkhitaryan e Thuram sono entrati nell’ultima mezz’ora; Calhanoglu ha saltato gli ultimi venti minuti. L’Inter arriva da una serie positiva di sei partite (cinque vittorie, un pareggio).

Primo tempo. Il Napoli si schiera con un 4-5-1 che blocca l’Inter in uno sterile giro-palla. La buona notizia è che Lukaku (fischiatissimo) è in partita. Buongiorno e McTominay fra i migliori azzurri. L’Inter è costretta a girare palla all’indietro. Il Napoli oppone una difesa di ferro.

Nella prima parte della gara, a parte i gol, il Napoli ha le migliori occasioni per raddoppiare.

Il primo tiro tra i pali è degli azzurri (15’ Kvratskhelia, parato). L’Inter risponde con una conclusione fuori di Barella. E il Napoli va in vantaggio sul corner battuto dal georgiano. Nella mischia in area nerazzurra, Rrahmani tocca per McTominay che, nell’area piccola, devia in rete con un leggero tocco di destro (23’).

Meret di piede su Acerbi spintosi nell’area azzurra protegge il vantaggio (40’), prima grande parata del portiere azzurro. Poi è una prodezza di Calhanoglu con una delle sue famose “botte” da fuori area a siglare il pari (42’).

Nella ripresa, l’Inter riparte forte, ma il Napoli regge. Dimarco scheggia il palo (52’). Conte inserisce Lobotka per Gilmour (59’). La pressione dell’Inter cala perché il Napoli torna alla ribalta. Ma è Meret che salva il pareggio su Dimarco (67’) e Barella (78’). Tra le due occasioni c’è il rigore che Calhanoglu batte sul palo (73’): penalty accordato per fallo di Anguissa su Dumfries molto dubbio, contatto leggero.

C’è Simeone per Lukaku (77’). Ma è l’Inter che fa i cambi più profondi (81’ Zielinski per Calhanoglu, Taremi per Thuram, Darmian per Dimarco). Conte replica con Ngonge per Politano (84’) e proprio il nuovo esterno impegna continuamente il lato sinistro dell’Inter. Inzaghi non sa più come risolverla e impiega Arnautovic per Lautaro e De Vrij per Bastoni). E’ il segnale della resa di Inzaghi messo nel sacco daa Conte.

Allo scadere dei quattro minuti di recupero, Simeone manda alle stella la palla della vittoria sull’invito di Ngonge.

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