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Antonio e la rivincita sulle avversarie pettinate e profumate

Dalle nostre parti di divino c’è solo Maradona. Tutto il resto sono normali. Di certo Conte non sta facendo un percorso normale

Antonio e la rivincita sulle avversarie pettinate e profumate

Antonio Conte

Anche la Juventus paga pegno. La Vecchia Signora si è dovuta inchinare per la prima volta in questo campionato al suo amico del cuore. A quell’allenatore che ha vissuto tante gioie in bianconero da calciatore e in panchina. Ha esultato Antonio Conte per il successo del Napoli contro Madama.

È saltato di gioia il salentino quando Anguissa ha piazzato in porta la palla dell’1-1. Dopo il rigore di Lukaku ha alzato le mani al cielo. E al triplice fischio finale ha festeggiato con i suoi tifosi in un Maradona impazzito di gioia. Nella conferenza stampa di vigilia, Tonino da Lecce aveva provato a far passare questo match come quello con la Roma, il Verona e l’Atalanta. Ma in cuor suo sapeva che non era così. Ne ha avuto la prova vivendolo questo confronto da protagonista. «La storia dice che contro la Juventus devi vincere», ha ammesso al termine dell’incontro.

Che soddisfazione si è preso il figlio di un club che ha deciso di non riprenderselo per affidare la squadra a Thiago Motta. Ben gli sta a Giuntoli. Ma a Cristiano noi tutti lo dobbiamo ringraziare perché ha lasciato libero don Antonio di accasarsi in riva al Golfo. De Laurentiis prese subito la palla al balzo per assicurarsi un allenatore dall’obiettivo certo. Voleva la Champions il presidente. E con la Signora a -16 quinta in classifica diventa difficile non giocare la grande Europa.

Aver conquistato 53 punti già alla terza di ritorno, che sono gli stessi dell’intera scorsa stagione, obbliga il Napoli a puntare allo scudetto. Le rimonte con Atalanta e Juventus hanno mostrato il carattere di un gruppo che sa sopperire anche all’emergenza e ad un mercato che non ha ancora portato un difensore centrale e il sostituto di Kvaratskhelia.

Battere la Dea e i bianconeri vuol dire che si sta lavorando benissimo. Anche a livello tattico. Ed è per questo che Conte ha voluto mandare una frecciatina agli esteti, a quei professorini del piffero che lo etichettano sempre come catanacciaro che sa vincere solo in contropiede.

«A volte sento dei commenti che gli altri sono più pettinati, più carini e profumati, io invece dico che questo è un Napoli è una squadra europea, che gioca un calcio europeo», ha chiosato il trainer partenopeo. Si sta prendendo delle belle rivincite su chi viene portato mediaticamente per ordine divino.

Dalle nostre parti di divino c’era solo Maradona. Tutto il resto sono normali. Di certo Conte non sta facendo un percorso normale. Non solo sta dando fastidio alle altre big ma sta mettendo le basi per andarsi a prendere un altro scudetto. Il terzo personale con tre squadre diverse (nessuno c’è riuscito mai) e il quarto del Napoli. Sicuramente si dirà che è ancora troppo presto. Che l’Inter ha un organico molto più forte e che deve recuperare una partita.

Ma andare in campo con sei punti di svantaggio non aiuta la troupe di Simoncino Inzaghi. Che oggi è di scena a Lecce alle ore 18. La settimana prossima, invece, i nerazzurri avranno il derby col Milan mentre la capolista sarà di scena all’Olimpico con la Roma. E ho detto tutto...

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