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All’assalto dell’Udinese. Conte: «Vogliamo goderci questo grande momento»

Alle 20,45 tutti al Maradona per staccare l’Inter. Conte: «Non sono arrabbiato, godiamoci il momento»

All’assalto dell’Udinese. Conte: «Vogliamo goderci questo grande momento»

Antonio Conte

NAPOLI. Un altro passo avanti. Anzi, tre. Ha voglia di tornare a vincere il Napoli. Soprattutto dopo la sconfitta dell’Inter nel recupero con la Fiorentina. Quel ko dei campioni d’Italia in Toscana ha permesso agli azzurri di rimanere sopra di tre lunghezze. Che potrebbero diventare sei alla fine dell’incontro di questa sera al Maradona contro l’Udinese.

Dovessero Di Lorenzo e compagni incassare l’intera posta in palio sarebbe fondamentale, anche in virtù del bis di domani al Meazza tra i meneghini allenati da Simone Inzaghi e la Viola del napoletano Raffaele Palladino. Antonio Conte, però, non vuole guardare in casa d’altri. Senza sentire il suo parere in tanti hanno detto che è rimasto deluso per il mercato mediocre del club e che è incazzato per il mancato arrivo di calciatori importanti.

Nulla di tutto ciò. Il salentino ha smentito in sala stampa lo stato d’animo descritto da chi vuole creare difficoltà al suo percorso partenopeo. Adesso è fondamentale guardare al presente e al futuro. L’attualità riguarda il match con i friulani. Un incontro da non sbagliare per riprendere la corsa verso il massimo obiettivo. Conte non si sbilancia sulla possibilità di andare a festeggiare la vetta. Ma in cuor suo vorrebbe alzare il trofeo. Ed è per questo che ammette: «Non so dove porterà questo viaggio, ma fateci godere il momento».

Buongiorno, Billing, Okafor: come sta il primo? Quale contributo possono dare gli altri due?

«Buongiorno sta migliorando in maniera importante, in questo momento Jesus è ad un livello superiore e con l’Udinese ci sarà lui mentre inizierà in panchina e lavorerà anche con dei differenziati per tornare al livello che conoscevamo tutti. Billing è un ragazzo serio, sta entrando nella nostra metodo logia, per tantissime problematiche che abbiamo avuto solo questa settimana abbiamo organizzato un’amichevole col Giugliano e ho potuto vederlo in una partita vera e quindi anche lui sta lavorando, fisicamente sta bene, sta entrando nella nostra idea di calcio, è serio, applicato, ci darà una mano. Okafor è arrivato da 4 giorni, non ha una condizione ottimale, ha iniziato a lavorare in maniera importante con delle aggiunte, domani verrà in panchina, ha veramente un minutaggio limitato».

Cosa teme di più dell'Udinese?

«Noi non temiamo niente, abbiamo rispetto per tutti, ma temere non fa parte del nostro vocabolario. L’Udinese è un'ottima squadra, ha fisicità, struttura, che comunque anche in ripartenza ci può dare fastidio. Servirà grande attenzione pure su palla ferma, sono tutti giocatori oltre 1.90, tutte le gare serve rispetto, ogni gara va sudata come fatto finora».

Sta trovando analogie con altre sue esperienze passate? O questa sfida è unica?

«Tutte le esperienze hanno la loro unicità, per tanti motivi, preferisco sempre custodire gelosamente i posti dove ho lavorato, ora il presente è Napoli, una bellissima storia sicuramente, una sfida che ho voluto per tanti motivi. Penso che da calciatore o da allenatore vivere un'esperienza qui è davvero forte, di questo sono molto contento, stiamo lavorando tanto e si sono fatti grandi miglioramenti. Ripeto, ci sarebbe tutto per costruire qualcosa di importante, col lavoro dobbiamo avere una corretta visione e non accontentarci. Dobbiamo essere sempre migliori del giorno prima».

La sconfitta dell’Inter a Firenze vi avvicina diversamente all'Udinese? Dovrà spegnere l'entusiasmo? È una vigilia diversa?

«Io dico sempre: guardiamo a noi stessi. Non agli altri. Guardiamo alla nostra crescita, abbiamo una partita difficile ed i ragazzi lo sanno. Lei dice abbassare l'entusiasmo, ma state tranquilli: questa squadra viaggia rasoterra, tutto ce lo siamo guadagnato, nessuno si monta la testa, nonostante quello che ci circonda. Quello che ci circonda spesso è fuorviante, ma è un viaggio che abbiamo iniziato a luglio, non so a fine anno dove ci porterà, ma godiamoci il viaggio, fatecelo godere!».

Ci racconta una sfumatura del Napoli?

«Di grigio, io non ce l'ho. Sono bianco o nero (risate in sala, ndr), nel senso... facciamo rosso e blù, chiariamo...». 

Questi punti di vantaggio mettono più pressione a lei o all’Inter per recuperarli?

«Noi in questo percorso siamo stati la squadra più in testa in classifica, non dico che ci fai l’abitudine, ma abbiamo un po’ di esperienza in quelle posizioni, ma l’Inter... parliamo di una squadra che non scopro io, ha vinto lo scudetto, finale Champions, quest’anno in carrozza avanti in Champions, hanno ambizione di andare fino in fondo. Sarebbe un insulto dire qualcosa sulla sottovalutazione, sono una signora squadra, un club storico abituato a vincere, parliamo del nulla. Non pensiamo agli altri, concentriamoci su di noi, con i paraocchi nel nostro percorso».

Manna ha parlato di metodologia Conte, ci sono ancora margini di crescita sul lavoro sul campo?

«Nella vita bisogna sempre essere predisposti ad imparare, altrimenti non c'è insegnamento o apprendimento, io sono il primo che ho imparato tanto anche l'anno scorso fermo anche per motivi personali. Alla metodologia di base ho implementato uno studio ed un lavoro che mi ha portato a crescere, ad essere pronto per questa sfida, siamo partiti con un'idea per questione di calciatori e siamo andati per degli step trovando tante soluzioni diverse. Se non avessi avuto l'opportunità l'anno scorso di studiare attentamente tante soluzioni, soprattutto estere, sicuramente sarebbe stato più difficile. La squadra sta crescendo, è sotto gli occhi di tutti, oggi fa un calcio importante, abbiamo margini di miglioramento e continueremo così, ma serve tempo».

LA FORMAZIONE

Non cambia squadra Conte per il match contro l’Udinese. Gli avversari sono dei bodyguard ma non per questo farà delle scelte diverse. Soprattutto in difesa. Dove Juan Jesus oggi sta meglio di Buongiorno così come da lui stesso confermato. Il brasiliano dovrà stare molto attento a Thauvin (che segnò all’andata il momentaneo vantaggio) e al gigante Lucca. Al suo fianco ci sarà naturalmente Rrahmani. Sulle corsie esterne agiranno Di Lorenzo e Spinazzola.

La chiave della partita sarà a centrocampo. Dove Anguissa, Lobotka e McTominay dovranno sfidare un muro di cinque avversari che sanno difendere bene e ripartire. Lovric e Karlstrom sono da tenere sott’occhio. Ma anche sugli esterni l’attenzione dovrà essere massima perché i quinti Rui Modesto e Kamara sanno fare bene il loro lavoro. In attacco comanderà come sempre Lukaku. All’andata il belga aprì la strada della rimonta.

Aveva un altro stato di forma e si trovava poco con i compagni. Axesso la storia è diversa. L’ambizione è di arrivare in doppia cifra. Da nove a dieci gol. E perché no anche undici. Lo supporteranno Politano e Neres. Dovranno spingere molto e provare ad accentrarsi per calciare in porta. Il brasiliano manca all’appuntamento con il gol da tanto tempo.

Conte si aspetta di vedere un gioco diverso e non il solito di dritto per dritto. In panchina ci sarà Okafor che ha, però, pochi minuti nelle gambe. Raspadori e Simeone sono molto più avanti sotto tutti i punti di vista e sicuramente saranno impiegati per far esultare un Maradona di nuovo sold out che non smette mai di tifare e sostenere i propri beniamini.

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