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Il Napoli si butta via

Un autogol di Rrahmani e una rete di Diao fanno esultare il Como. L’Inter resta a +1 in vista del big-match

Il Napoli si butta via

Una partita buttata via (1-2 del Napoli a Como), largo all’Inter che si porta avanti agli azzurri (+1) alla vigilia della sfida diretta di sabato al Maradona. Lo scudetto impallidisce nel golfo. A Como, benché afflitto da un balordo autogol di Rrahmani, il Napoli stradomina il primo tempo. Raspadori riporta a galla la squadra, ma sono appena due i tiri in porta degli azzurri nei primi 45 minuti, la punizione di Billing alzata in corner da Butez (12’) e la rete di Raspadori (17’).

Il Napoli paga nella ripresa il grande dispendio di energie del primo tempo e la netta superiorità raccogliendo appena un centro. Nella ripresa viene fuori il Como, annichilito nella prima parte, in ardente riscossa nella seconda con gli azzurri alle corde. Il Napoli ha cercato di rimediare almeno il pareggio quando Conte ha inserito Simeone per uno spento Lukaku e Anguissa per Billing che non ne aveva più all’esordio (62’), poi Ngonge per Politano (79’) e Okafor per Lobotka (84’) finendo con un 4-2-4 che non ha fruttato nulla.

Gli azzurri giocavano ormai in affanno, poca lucidità e molte imprecisioni col Como raccolto in difesa a proteggere il raddoppio di Diao (77’): dentro due centrocampisti, Vojvoda e Douvikas per due attaccanti, Paz e Strefezza. A Como debutta il danese Billing (eccellente) per Anguissa, tenuto in panchina perché diffidato e a rischio squalifica, e riappare Spinazzola.

Il retropassaggio sventato di Rrahmani senza guardare dove è Meret indirizza la palla in rete, regalo grande per il Como (7’). Ma gli azzurri reagiscono, pressing alto, immediato recupero-palla nella metà campo comasca, alti gli esterni di centrocampo Politano e Spinazzola, poi Billing e McTominay mezzeali d’attacco. Funziona l’asse sinistro con Buongiorno e Spinazzola. Si muove bene Raspadori, manca l’apporto di Lukaku.

Il Napoli costringe il Como a difendere (4-5-1). Mai la squadra di Fabregas era stata messa sotto così clamorosamente. Il pareggio di Raspadori (17’ Lobotka contrasta Da Cunha, passaggio indietro a Kempf che perde palla su Raspadori che s‘invola in gol) sembra lanciare gli azzurri verso il successo. Il Napoli sovrasta il Como fisicamente e sul piano tecnico. I lariani faticano ad arrivare a Meret (22’ Strefezza fuori, 27’ tiro timido di Valle, 40’ conclusione fuori di Diao).

Ma tutto il gran gioco degli azzurri pecca in concretezza. Il portiere Butez non corre mai seri pericoli. La scena si capovolge nel secondo tempo. Il Napoli non c’è più contro il Como che riacquista coraggio, schemi di gioco, palleggio veloce e costante offensiva. Nico Paz sale alla ribalta, Diao è più incisivo, i centrocampisti lombardi prendono il sopravvento su quelli azzurri. Al Napoli riesce di replicare di rado e i primi cambi di Conte (Simeone e Anguissa) non incidono.

Rompendo l’assedio del Como, scatta il contropiede con Di Lorenzo e Raspadori, ma sulla conclusione di McTominay sotto la traversa, Butez si supera deviando in corner (66’). E’ uno dei pochi squilli del Napoli nella ripresa. Fabregas fiuta il momento favorevole e inserisce un attaccante (Cutrone) per un centrocampista (Caqueret).

Vuole vincerla contro il Napoli ormai ripiegato su se stesso. E la vince con Diao (77’) ispirato da Paz che disorienta un bel po’ di azzurri, fermi Rrahmani e Loboka sulla puntata vincente del senegalese. La difesa del Napoli regge a stento la pressione comasca. E sono 9 i gol subiti nelle ultime sei partite. Visto il Napoli del secondo tempo non ci sono più speranze di vedere gli azzurri riprendersi il match.

Non incide Ngonge, qualche spunto di Okafor, ma è tutta la squadra che ha perso mordente e lucidità. Prima del raddoppio di Diao, opportunità per Anguissa da centravanti di fare centro, ma il camerunese molla un tiro centrale tra le mani di Butez (75’). Dopo, è Rrahmani a concludere fuori la palla del pareggio (94’).

Un Napoli a metà esce di scena. Benché con una sola partita a settimana, la squadra è in declino, non regge una partita intera. Si riparla del mercato di gennaio dal quale la squadra è uscita indebolita (via Kvara, è arrivato Okafor non pronto). Non è il momento di fare polemiche. Sabato, contro l’Inter che vince nonostante i numerosi impegni (Coppa Italia e Champions), il Napoli si gioca una carta decisiva per non crollare del tutto.

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