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28 Febbraio 2025 - 09:10
Antonio Conte e Simone Inzaghi
NAPOLI. Sabato pomeriggio al Maradona non è solo Napoli contro Inter. Ci sono tanti duelli dentro il big-match della 27esima giornata di Serie A. Il più atteso è sicuramente quello tra Conte ed Inzaghi. Il confronto tra Antonio e Simone può valere la stagione. Sì perché se il nerazzurro dovesse avere la meglio andrebbe a +4 e sarebbe difficile riprenderlo. Anche in virtù di uno stato di crisi importante in casa partenopea.
Se, invece, a prevalere dovesse essere l’allenatore partenopeo le cose cambierebbero. L’ambiente ritroverebbe compattezza ma soprattutto i calciatori tornerebbero a credere nei propri mezzi e a lottare per il titolo. Di certo non sarà una sfida qualsiasi. Il leccese sa quanto contano questi incontri. Inutile dire che oggi il Napoli ha fatto di più di quello che poteva fare. Quando ti trovi a lottare per il massimo obiettivo non puoi tirarti indietro. Le premesse iniziali erano sicuramente diverse. C’era l’obbligo della Champions.
Ma avendo avuto quasi sempre la leadership del torneo non ci si può tirare indietro. Chi lo fa non ha capito lo spirito di Tonino del Salento. Inzaghi oggi avrebbe potuto avere un distacco maggiore se solo avesse fatto meglio nei recuperi con Bologna e Fiorentina (un solo punto su sei). Ma anche il Napoli ha gettato via varie occasioni.
I tre pareggi in quattro gare sono poca cosa rispetto a quello che poteva essere e non è stato. Inutile, però, guardare al bicchiere mezzo vuoto. Le partite si vincono anche in emergenza. Conte deve fare a meno di Neres e anche di Anguissa. Con entrambi nessuno avrebbe avuto preoccupazioni. Ma va ricordato che la Viola di Palladino ebbe la meglio nonostante ci fossero gli uomini contati.
LA RIVINCITA. All’andata ci furono degli scontri a distanza. Conte si lamentò molto del Var che concesse il rigore all’Inter. Che, però, venne sbagliato. Inzaghi naturalmente tirò acqua al suo mulino e disse che era tutto regolare. Il tecnico del Napoli alzò la voce e nessuno lo seguì. Quando, poi, anche l’Inter ha avuto dei problemi è venuta fuori la protesta. Sicuramente quell’1-1 del Meazza fece capire che il Napoli era tosto. Sapeva ciò che voleva. E lo ha dimostrato in corso d’opera.
Un febbraio così nero nessuno se lo aspettava. E alla fine, con la sconfitta di Como, è stato ceduto il primato ai nerazzurri. Che in caso di vittoria volerebbero via. Ma sanno bene cosa gli aspetta al Maradona. Al di là del pienone sugli spalti, in campo ci sarà una squadra che seppure in difficoltà farà di tutto per aggiudicarsi l’intera posta in palio. Sarebbe il modo giusto per iniziare alla grande il mese di marzo che poi vedrà gli incontri con Fiorentina e Venezia prima della sosta di campionato. Potrebbero essere in totale nove punti.
Ma è inutile fare delle tabelle. Conte ha il desiderio matto di battere Inzaghi. Sperava di farlo all’andata ma non ci riuscì. Dopo il vantaggio rischiò addirittura di perdere. Adesso le cose stanno in maniera diversa. E proprio per questo motivo don Antonio vuole provare a fare la voce grossa al cospetto di una avversaria più forte a livello di organico in tutte le zone del campo. Ma la storia insegna che non sempre vince Golia.
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