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Napoli a caccia del “corto muso” per ricominciare a correre

Dieci le vittorie degli azzurri su diciotto con un gol di scarto

Napoli a caccia del “corto muso” per ricominciare a correre

Antonio Conte

NAPOLI. Può sembrare un paradosso ma non lo è. Pur di riuscire a concorrere per il titolo fino alla fine del campionato il Napoli avrebbe bisogno del “corto muso”. È stato un cavallo di battaglia di Conte questo modo di vincere le partite. Il tecnico azzurro è riuscito ad incassare successi importanti aggiudicandosi gli incontri con un gol di scarto. Certo, il risultato è stato sempre in bilico fino alla fine ma poi si è esultato lo stesso. Tutto questo fino al 25 di gennaio con la Juventus. A febbraio non si è capito più niente. Pur andando in vantaggio i partenopei si sono fatti recuperare sistematicamente. È successo con Roma, Udinese e Lazio. E addirittura, dopo aver pareggiato con il Como ha perso anche. Con l’Inter ha recuperato lo 0-1 ma non ha portato al termine la rimonta. Contro la Fiorentina è andata sul 2-0 ma quando Gudmundsson ha accorciato le distanze si è temuto il peggio. Purtroppo a Venezia nel primo tempo non si è stati cinici mentre nella ripresa c’è stato un solo tiro in porta. I NUMERI. Dunque, ben venga il “corto muso”. Lukaku e soci sono riusciti ad aggiudicarsi ben dieci incontri su diciotto con un gol di differenza. Solo in due occasioni ha vinto 3-0 (Bologna e Fiorentina). 4-0 è accaduto a Cagliari. 2-0 con Monza, Milan e Verona al ritorno. 3-1 con Como e Udinese. Le difficoltà in fase realizzativa non sono mai mancate. Il problema è che ultimamente non si riesce a tenersi stretta neanche una rete. Proprio per questo motivo alla ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali servirà serrare le fila e provare a sfruttare anche il minimo sforzo. Certo, se poi l’attacco dovesse svegliarsi finalmente con delle goleade non sarebbe male. Ma la sensazione è che ci si deve accontentare di quel poco che passa il convento. Il cammino azzurro è chiaro a tutti nelle gare che si sono disputate da agosto fino a domenica scorsa. Ma come detto almeno prima il “corto muso” funzionava. Con la Fiorentina al Maradona si stava andando nuovamente in tilt dopo aver dominato per lunghi tratti il primo tempo. Almeno con il Venezia, anche se non si è segnato, Meret è rimasto finalmente imbattuto dopo un lungo periodo di tempo. L’ultima volta che non aveva dovuto togliere il pallone dalla rete era stato nel 2-0 casalingo con il Verona del 12 gennaio scorso. Quindi, non solo si è messo il mal di gol a frenare le aspettative di Conte pure il reparto arretrato ha iniziato ad avere delle falle. Purtroppo gli infortuni e il passaggio al 3-5-2 non hanno garantito quella compattezza che si era vista per molte gare. Nulla, però, è compromesso. Mancano ancora nove sfide al termine del torneo e tutto può ancora succedere. Ma deve ricominciare un ciclo di vittorie come quello che è finito all’Olimpico con la Roma. Erano state ben sette le vittorie di seguito. Le ultime due con Atalanta e Juventus. E sempre a “corto muso”. Se questa prassi funziona sarebbe meglio ripristinarla perché arrendersi a questo punto del campionato sarebbe uno schiaffo al mondo del pallone e una delusione per un popolo che non vuole smettere di sognare.

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