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Napoli, fuga per lo scudetto

Il Napoli sfrutta il ko dell’Inter con la Roma e vola a +3 grazie alla doppietta di McTominay

Napoli, fuga per lo scudetto

Via col vento. McTominay (doppietta) è l’uomoscudetto. Goleador incontenibile. Sull’assist di Aguissa, brucia Coco sotto rete e insacca di abilità (7’). Sull’assist di Politano, sfonda tra due difensori granata e batte di prepotenza in gol (42’). Aveva già punito il Torino all’andata (1- 0).

Lo scozzese svetta tra i cannonieri con 11 centri. Formidabile. E’ il giocatore più decisivo della serie A. E’ il motore delle vittorie azzurre. Ha mandato in tilt un colosso di oltre due metri, il portiere serbo del Torino Milinkovic-Savic. Incoraggiato, sollecitato, spinto dalla sconfitta nel pomeriggio dell’Inter contro la Roma a San Siro (0-1), il Napoli in uno stadio per la quattordicesima volta strapieno e osannante batte il Torino (2-0) e si stacca in testa, tre punti avanti all’Inter.

Dietro al Vesuvio sorge lo scudetto. Non è finita, ma è un vantaggio prezioso con quattro partite da giocare (Lecce, Genoa, Parma, Cagliari). Gli azzurri non possono mollare. L’Inter, oltre alle due semifinali Champions contro il Barcellona, affronterà Verona, Torino, Lazio e Como. Il Napoli torna a +3 sull’Inter come all’inizio del girone di ritorno. Napoli per la ventitreesima volta in testa, più dell’Inter (undici). I due confronti diretti sono finiti in parità.

Soffrendo, lottando, recuperando, il Napoli ha cancellato sul campo la superiorità interista (“rosa” più robusta, scudetto sulle maglie, abitudine alle grandi sfide, fanfare di accompagnamento). Gli azzurri decidono il match nel primo tempo. Attaccano con passo cadenzato. Devono misurare le energie che non sono tante. Il Napoli è stanco, ma l’Inter sta peggio. Nel primo tempo, il centrocampo a cinque del Torino cerca di arginare il palleggio d’attacco del Napoli.

Il Torino tenta qualche offensiva, con molti giocatori, ma gli azzurri pressano a tutto campo i portatori di palla granata e concedono nulla. Il Torino non fa un solo tiro in porta. I due del Napoli valgono la vittoria. Raspadori con la febbre, ultima ed ennesima tegola, trattenuto in panchina, entrerà all’86’ per Olivera.

Salta il 4-4-2. Rientro di Buongiorno e Spinazzola fa l’esterno sinistro. Conte è costretto a ripensare la formazione tornando al 4-3-3 che è piuttosto un 4-2-3-1 con Anguissa e Lobotka in copertura, Politano, McTominay e Spinazzola a sostegno di Lukaku unica puna.

Torino con una inedita difesa a tre, centrocampo a cinque, l’ex azzurro Elmas dietro la punta Adams. E’ una partita corretta, ma molti azzurri prendono botte (Di Lorenzo, Buongiorno, Anguissa, Lobotka). Le energie sono al minimo e il Napoli, nella ripresa, subisce la sterile riscossa del Torino che passa al 3-4-3 e scaraventa nel match più attaccanti: Elmas a destra e Lazaro a sinistra (dal 59’ per Biraghi), in mezzo Adams e l’ivoriano Karamoh (dal 68’ per il terzino Coco).

Il Napoli stringe i denti, è tutto schiacciato a difesa della sua area. Diventa una partita da soffrire. Il Napoli, in difficoltà, non cede. Continuano gli infortuni. Cede Anguissa (58’ Billing). Cede Buongiorno (64’ Rafa Marin). Non ce la fa Lukaku (86’ Simeone). Si arrende Lobotka (86’ Gilmour). 

Il Napoli fa fatica a tenere palla, a distendersi in attacco. Tutto il secondo tempo è del Torino al quale però il Napoli non concede mai di tirare. Alla fine zero tiri in porta dei granata. E nella ripresa anche il Napoli non vede più la porta di Milinkovic-Savic. Però ha almeno una occasione per irrobustire il vantaggio.

Di testa, traversa di Billing sul cross di Spinazzola (61’), l’azzurro più vivo nella ripresa. Il Maradona è tutta una festa mentre la partita si avvia a conclusione. Torna il canto ohi vita da vita mia. E poi l’incitamento appassionato: la capolista se ne va. In città, carosello di auto. Comincia un altro campionato, un torneo di quattro giornate col Napoli che svetta e sente vicino il quarto scudetto della sua storia.

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