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Napoli, direzione Scudetto

Raspadori segna un gol pesante a Lecce e il Napoli fa un altro passo verso il titolo. Ma l’Inter batte il Verona e resta a -3

Napoli, direzione Scudetto

Giacomo Raspadori

Atre giornate dalla fine, il Napoli vince a Lecce (1-0) e resiste al comando con tre punti di vantaggio sull’Inter vittoriosa a San Siro sul Verona (1-0) con una formazione di tutti rincalzi (Dimarco, Mkhitaryan, Acerbi nella ripresa) pensando al retour-match col Barcellona di martedì a Milano, semifinale Champions dopo il 3-3 in Spagna. Il Napoli vince su punizione, l’Inter su rigore. Siamo agli sgoccioli delle energie.

Lo scudetto sta per sorgere dietro la sagoma del Vesuvio. Se si vince così, con un calcio di punizione (24’ Raspadori) sul campo della quartultima, una traversa del Lecce (37’ Gaspar) e tutto il secondo tempo in ginocchio, le energie al lumicino consegnando il match all’avversario, che però ha poca qualità per colpire la difesa più forte d’Europa, allora il Napoli ha le mani sullo scudetto. Nona partita utile, sei vittorie e tre pareggi.

Quarta vittoria consecutiva senza subire gol. La squadra azzurra, padrona della prima frazione di gioco, scompare nella ripresa, non riesce più a tenere palla, scaraventa il pallone lontano, subisce e patisce la generosa prova del Lecce, Meret alza in corner un tiro insidioso di Helgason (52’), lo stesso islandese spreca a lato un buona occasione (67’), resiste l’1-0 degli azzurri. Era una trasferta difficile sul campo del Lecce disperatamente attaccato alla lotta per la salvezza. La ventitreesima vittoria azzurra, la decima in trasferta, ha un peso enorme.

Il Napoli si prende la partita nel primo tempo giocando da grande squadra, il Lecce intimidito e raccolto tutto dietro la linea della palla, il 4-2-3- 1 di Giampaolo è in effetti un 4-5-1. Il Napoli attacca con più giocatori, lascia in difesa Rrahmani e Olivera (centrale), alza gli esterni Di Lorenzo e Spinazzola, preme con quattro attaccanti (Politano, Lukaku, McTominay, Raspadori), giostra a centrocampo con Lobotka (pronto ad abbassarsi tra i due difensori sulle incursioni leccesi condotte da Karlsson e Gallo) e Anguissa. Troppi giocatori a ridosso dell’area pugliese per sfondare.

Ci vuole una furbata tra Raspadori e McTominay che parlano tra di loro prima della punizione dal limite (fallo di Kaba su Raspadori). Lo scozzese va a piazzarsi nella barriera del Lecce e Raspadori batte proprio dov’è McTominay che si inchina e lascia passare la palla ingannando il portiere Falcone. La cazzimmata tra i due azzurri vale la vittoria. Il Lecce si scuote solo dopo che Gaspar di testa, su corner, colpisce la traversa di Meret.

Si infiamma lo stadio. Il Lecce preme sulla sua sinistra con Karlsson e Gallo, ma il Napoli è ancora in forze e controlla il match tutto cuore e volontà della squadra pugliese. In finale di tempo, Raspadori sfiora il raddoppio con un bel sinistro, la palla esce di poco oltre il palo lontano (44’). E’ l’ultimo squillo del Napoli. Nella ripresa, Giampaolo impiega più giocatori votati all’offensiva (46’ Morente per Karlsson ed Helgason per Kaba, 63’ Danilo Veiga per Guilbert, 65’ Berisha per Pierret, l’ivoriano N’Dri per Pierotti).

Il Napoli è attaccato sui fianchi, da Danilo Veiga a destra e da Morente a sinistra, in mezzo brilla Berisha. Gli azzurri sono schiacciati a ridosso della loro area. Non hanno più forze. Anche un combattente come McTominay soffre. Lobotka deve uscire per infortunio (53’ Gilmour). Anche Raspadori, colpito alla caviglia destra, non ce la fa (79’ Billing). I cambi offensivi di Conte (87’ Ngonge per Politano e Simeone per Lukaku) fruttano zero.

Il Napoli è tutto dietro a difendere, graziato dalla poca qualità dell’offensiva leccese. Nella ripresa, il Napoli non fa un tiro nella porta di Falcone. Per la verità, anche nel primo tempo condotto da squadra superiore, aveva centrato la porta una sola volta con la punizione di Raspadori (altro gol decisivo del ragazzo emiliano come le reti allo Spezia e alla Juventus nell’anno dello scudetto).

E’ mancato molto Lukaku, annullato da Baschirotto, e anche Raspadori ha brillato poco, e McTominay non è stato devastante, e Politano ha fatto il suo solito gioco senza sfondare, più brillante Spinazzola ma senza esiti concreti. Buon lavoro di Lobotka e Anguissa però con poco smalto. Una vittoria voluta con la dedizione assoluta sollecitata da Conte.

Emozione per il ricordo commosso del fisioterapista leccese Graziano Fiorita scomparso la settimana scorsa. Mortaretti in campo con sospensione della partita per nove minuti a inizio di partita. Un gol annullato a Lukaku (2’ in offside per uno scarpino) e un altro a Olivera (50’ fallo di McTominay sul portiere). Dettagli di un match dai due volti. Al Napoli è bastato il primo tempo. 

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