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L'allenatore
04 Maggio 2025 - 08:00
Antonio Conte
La vittoria contro il Lecce porta un Antonio Conte nel post partita sereno e sorridente. L’allenatore del Napoli, consapevole che al “Via del Mare” ha superato un ostacolo grosso. «Oggi è stata una vittoria importante ma non la più importante. Temevo questa partita, venivano da un pari con l’Atalanta. Poi c’è stata questa disgrazia che ha colpito una persona che io conoscevo, sono vicino al Lecce e ai leccesi. Noi abbiamo fatto la nostra gara, dovevamo mandare un segnale positivo e lo abbiamo fatto. Nel primo tempo abbiamo giocato bene poi siamo stati meno propositivi».
Ci siete quasi?
«È una tappa importante questa. Siamo arrivati gestendo un’emergenza. Sembra tutto normale, oggi ha giocato Olivera centrale per la prima volta. La squadra ha risposto con tutti i suoi effettivi, tutti vogliono fare qualcosa di straordinario. Oltre all’unità d’intenti ci devono essere dei valori, siamo cresciuti tantissimo dalla partita con il Modena».
È stata una partita stressante?
«Sono partite che ti sfiniscono, comprendi l’importanta. Pareggiare o vincere oggi ci cambiava la vita, ecco perché sono rientrato prima, dovevo scaricarmi».
Come se l’è cavata Olivera e come sta Lobotka?
«Olivera ha fatto una gran partita, lo aveva già fatto con la sua nazionale. Ci abbiamo lavorato, ho avuto delle risposte importanti, ci vuole esperienza in queste partite. Avevo Marin ma siamo ad un punto del campionato in qui serve esperienza per sopperire all’emergenza. Neres, Buongiorno, Jesus sono fuori. Oggi si è fatto male Lobotka, spero non sia nulla di grave. Non molliamo».
Questo Scudetto sarebbe il suo capolavoro?
«Lo dirò quando eventualmente accadrà. Non parliamo di cose che ora non abbiamo, ho vinto e perso Scudetti all’ultima giornata. Chi vince scrive la storia gli altri la vanno a leggere. Nessuno si ricorderà di noi se arriviamo secondi, la storia va scritta vincendo».
È una svolta questa vittoria?
«Vittoria importante, ma non la più importante. Temevo tanto questa gara, venire a giocare su un campo difficile, il Lecce sta lottando per la salvezza ed in più con una tragedia alle spalle che comunque si avvertiva, l’abbiamo avvertita tutti. Il clima era particolare, è successo qualcosa di brutto ad un ragazzo che conoscevo personalmente assieme al padre. Non era semplice, il Lecce aveva giocato contro l’Atalanta dopo pochissimo giorni, una cosa particolare, veniva da un pari e non era semplice per noi. Il clima era giusto, la determinazione pure. Nel secondo tempo l’abbiamo amministrata, anche per la volontà del Lecce di cercare il pareggio. Sono 3 punti importanti».
L’insidia più pericolosa?
«Stiamo facendo passare per normale qualcosa che non lo è: Neres è stato infortunato per tanto tempo da gennaio in poi, Buongiorno ugualmente. Juan Jesus che l’ha sostituito in maniera egregia ha avuto un grande problema. Oggi abbiamo messo Olivera centrale, doveva già giocare con il Torino ma poi Raspadori si è alzato la mattina con 38.5 di febbre. I miei ragazzi sono dei soldati, nell’emergenza non abbiamo mai fiatato. Mi auguro che Lobotka non abbia nulla di grave, non voglio raschiare il fondo del barile ma sono sereno perché posso contare su tutti. A Bologna giocò Scuffet e diede la sua risposta, uguale Mazzocchi».
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