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Frenata Napoli

Il Napoli si ferma in casa col Genoa: finisce 2-2 e ora non può far altro che vincere a Parma e fare lo stesso con il Cagliari, se l'Inter domenica batterà la Lazio

Frenata Napoli

Clamoroso. L’Inter è vicina. L’Inter non molla e anche con le seconde linee vince a Torino (2- 0). Il Napoli risponde male pareggiando col Genoa (2-2) al Maradona strapieno. Due volte in vantaggio gli azzurri, due volte raggiunti e, all’ultimissimo minuto, va fuori la conclusione di Billing.

Lo scudetto corre sul filo sottilissimo di un solo punto di vantaggio del Napoli. Prossimo turno: Parma-Napoli, Inter-Lazio. Giornata conclusiva: Napoli-Cagliari, ComoInter. E’ tutto da decidere. Ma ora si chiede al Napoli l’impresa, la difesa accanita del punticino di vantaggio. Dopo un primo tempo molle, il gol di Lukaku (15’ sull’assist di McTominay) e il pareggio dei genoani (32’ autogol di Meret sul colpo di testa di Ahanor), il Napoli è sembrato risvegliarsi nella ripresa.

Nella prima frazione, ha fatto cilecca il centrocampo (13’ Lobotka fuori per un colpo alla caviglia, dentro Gilmour). Anguissa svagato, NcTominay senza la consueta esuberanza. Qualche spunto di Politano e Spinazzola. Molti passaggi all’indietro (nella ripresa Conte ha urlato basta retropassaggi). Il Genoa era agile e veloce. Senza esigenze di classifica ha fatto la sua buona partita. Era il Napoli che non c’era nel primo tempo.

Fuori partita Raspadori, qualche sponda di Lukaku. Alla mezz’ora s’è notato un vistoso calo di energia degli azzurri che davano spazio al Genoa sino a subire prima la traversa di Pinamonti (30’), poi il pareggio. Ma la ripresa ha fatto ben sperare. In venti minuti, il Napoli produceva tutto quanto non aveva fatto nel primo tempo. Venivano alla ribalta Raspadori e McTominay, e Lukaku era più incisivo. Il Napoli aggrediva il Genoa con energie nuove.

La squadra ospite difendeva bene e sgusciava in ripartenza con pericolosità. Ma ora gli azzurri premevano al limite dell’area ligure. Era un altro Napoli. Fioccavano le occasioni. Subito Lukaku impegnava il portiere Sigriest (1,96) in una deviazione in corner (47’). Parato un tiro di Raspadori (52’).

In mischia nell’area piccola genovese sfuggiva ad Anguissa il tocco risolutivo (55’). E Raspadori (Conte stava già per sostituirlo con Billing) compiva la prodezza sull’assist di McTominay (ancora lo scozzese a suggerire il gol): stop di destro e fiondata di sinistro in corsa resistendo alla pressione di Frendrup. Un gol-meraviglia per il secondo vantaggio azzurro. Ma non era finita. Il Genoa stava bene in partita, agile, veloce e quando si distendeva in attacco per la difesa azzurra suonava l’allarme.

Tuttavia, il Napoli cercava di allungare. Ziegrist annullava in corner la conclusione di McTominay (67’). Deviato in corner dalla difesa rossoblu il tiro di Raspadori (73’). Poi un tiro centrale, parato, di Politano (79’). Quando il Napoli sembrava essersi presa la partita, ecco la doccia fredda del pareggio genoano, colpo di testa vincente di Vasquez sul cross da sinistra di Martin (84’): il difensore del Genoa saltava tra Billing e Olivera senza essere efficacemente contrastato.

Tramontava la vittoria azzurra a un minuti dalla fine del recupero quando Billing (dall’80’ per Raspadori) concludeva di testa fuori sul cross di Neres (88’ subentrato a Politano). Era il 93’. Non c’era più niente da fare.

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