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Ciclismo
15 Maggio 2025 - 17:35
Il maltempo e una maxi caduta hanno condizionato la sesta tappa del Giro d'Italia 2025, la Potenza-Napoli di 227 chilometri. Una frazione neutralizzata dalla giuria per evitare di correre ulteriori rischi e che ha visto trionfare Kaden Groves dopo una volata ristretta: il corridore dell'Alpecin - Deceuninck ha anticipato Milan Fretin (Cofidis) e Paul Magnier (Soudal-QuickStep), Van Aert ha tentato l'affondo a 500 metri dall'arrivo, ma il belga - seppur più propositivo rispetto a ieri - non è riuscito a rimanere agganciato al gruppo che si è giocato la vittoria di tappa.
La frazione odierna, la più lunga in questo Giro, è stata caratterizzata da una prima parte in cui diversi corridori hanno tentato l'attacco per dar via alla fuga di giornata, dopo vari scatti Enzo Paleni (Groupama - FDJ), Taco van der Hoorn (Intermarché - Wanty) e Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) hanno guadagnato un buon margine sul gruppo, dopo circa 80 km di gara l'azzurro ha deciso di rialzarsi lasciando i due compagni di fuga. L'inerzia della corsa si è ribaltata ai -70, quando al centro del gruppo c'è stata una maxi caduta che ha coinvolto parecchi uomini tra cui Jai Hindley, costretto al ritiro a causa di un trauma cranico (l'australiano rimarrà questa notte in osservazione all'ospedale di Caserta).
Da qui la decisione da parte della giuria di neutralizzare la tappa per decidere successivamente di non assegnare abbuoni e punti per la maglia ciclamino (non sono stati presi in considerazione nemmeno i vari distacchi). Motivo in più per Mads Pedersen di non partecipare alla volata, la maglia rosa - coinvolta nella caduta - ha deciso di arrivare al traguardo senza forzare il ritmo: «Non è mai bello andare a terra - ha dichiarato al traguardo -, sento che il mio corpo è dolente, ma non ho nulla di fratturato. Avrei voluto far parte del finale, vincere un'altra tappa ma non ero in grado, mi sono fatto male, non era la giornata giusta».
A spiegare la decisione è stato direttore di corsa Mauro Vegni: «Devo dire che ai corridori abbiamo solo riferito che avremmo dato una partenza nuova, con gli stessi distacchi che c'erano prima, non c'è stata nessuna discussione, abbiamo sentito quanto era accaduto, considerando che gli asfalti diventano impraticabili in posti di mare abbiamo preso questa decisione, in modo tale di evitare di perdere ciò che il Giro può dare».
Non cambia nulla dal punto di vista della classifica generale, Pedersen rimane con 17 secondi di vantaggio su Roglic e 24 su Vacek, compagno di squadra. Domani si riparte con la settima tappa, la Castel di Sangro - Tagliacozzo di 168 chilometri, primo arrivo in salita che potrebbe già dare indicazioni su quella che sarà la lotta per la classifica generale.
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